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Roberto Battiston al Festival dell’Economia 2024

Scienza ed economia spaziale: in Trentino sistema di eccellenza

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Oggi al Cinema Vittoria l’appuntamento «Quale strategia per l’economia dello spazio italiana», promosso da Confindustria Trento, con la partecipazione di Roberto Battiston, Università di Trento, Elena Grifoni Winters, Gran Sasso Science Institute, Alfredo Maglione, presidente Gruppo Optoi, Paolo Nespoli, senior astronaut ESA, che hanno parlato – con la moderazione dell’editorialista del Corriere del Trentino Enrico Franco, degli sviluppi della space economy.
L’economia dello spazio è importante su tutti i fronti: sia dal punto di vista economico, sia perché alimenta la ricerca, con ricadute nei campi più disparati, sia perché nello spazio si giocherà una delle partite della sicurezza mondiale nel futuro.
 
In apertura, Maglione ha tracciato un quadro dell’economia dello spazio italiana:
«Nella classifica degli stanziamenti dei governi nazionali nella space economy – ha spiegato – l’Italia è al settimo posto con 1.391 miliardi di dollari di budget governativo dello spazio, pari allo 0,069% del Pil.
Il settore fa ricavi per 2,5 miliardi di euro e investimenti totali stimati di 4,6 miliardi.»

Battiston ha evidenziato come l’Italia sia un Paese con una tradizione di lunga data sulla scienza spaziale:
«Siamo il terzo Paese dopo Unione Sovietica e Stati Uniti a mettere in orbita in modo autonomo satelliti scientifici nello spazio.
«Siamo fondatori dell'Agenzia Spaziale Europea, a fronte di un’industria importante: parliamo di seimila, settemila addetti con alcuni player importanti e tanti, tantissimi player piccoli e medi.
«Il Trentino ha 20-25 player economici che contribuiscono in modo significativo al settore: un sistema di eccellenza che può giocarsi la partita se saprà fare massa e sistema.»
 
Nespoli ha illustrato il ruolo della ricerca spaziale:
«Perché le cose che accadono nella stazione spaziale internazionale servono? Perché nello spazio vediamo tutte le cose che sulla terra non riusciamo a vedere perché la gravità è un elefante.
«Nello spazio le piccole cose improvvisamente appaiono, le puoi studiare, le puoi capire, puoi fare cose che altrimenti non riusciresti a fare.»
Nespoli ha parlato dello spazio anche come luogo senza confini:
«C’è una cosa molto bella, che accade quando sei fuori dal mondo, dalla quale dovremmo imparare qualcosa tutti noi.
«Lo spazio è un luogo di condivisione in cui lavoriamo, a qualsiasi nazionalità apparteniamo, come razza umana.»
 
Sul ruolo delle istituzioni è intervenuta Grifoni Winters:
«Lo sbalzo tecnologico degli ultimi anni – ha detto – ha reso possibile ridurre il costo del chilogrammo nello spazio, ovvero il costo dell’attività spaziale.
«È a questo punto che arrivano i privati, in qualità di attori e investitori. Fondamentale oggi resta il ruolo del pubblico e delle istituzioni, perché ancora il bambino da solo non cammina.»
Dal convegno anche un appello all’introduzione di regole, anche e soprattutto in riferimento ai detriti spaziali:
«Attualmente – ha concluso Battiston – i satelliti fanno slalom fra i frammenti, perché potrebbero distruggerli.»

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