La fotografia della settimana/ 5 – Di Adriano Frisanco
Dal fotolibro «Sguardi in Bianco e Nero»
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Ogni mattina ci svegliamo, apriamo gli occhi e iniziamo a guardare.
Guardiamo la sveglia per controllare l’ora, il pavimento per cercare le ciabatte, lo scolapiatti per prendere la macchinetta del caffè. Funziona così, per tutto il giorno, il nostro apparato visivo. Gli occhi come strumento indispensabile alla sopravvivenza e all’efficienza produttiva, lo sguardo come atto di pura utilità.
Capita però, quando siamo in vacanza, durante una gita domenicale o mentre camminiamo senza fretta, di riuscire a liberare la mente dalle nevrosi della quotidianità e a concederci il lusso dell’inutilità.
È in queste occasioni che il nostro sguardo talvolta si placa, abbandona la sua funzione analitica e si fa tramite di un nuovo stato di coscienza.
Uno stato di quiete nel quale, al frastuono del pensiero critico, si sostituisce un pacato silenzio e i nostri occhi, con la messa a fuoco all’infinito, ci permettono di entrare nel mondo, anziché stabilirne i confini.
Mi piace cogliere, in un certo senso rubare, attraverso la fotografia, quello stato un po’ sospeso che vivono le persone in quei momenti, con i loro corpi rilassati, un mezzo sorriso che trapela sul viso, e lo sguardo sereno ed intenso di chi ha visto qualcosa che solitamente non vede.
Adriano Frisanco
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