Tim Walker al lavoro per il Calendario Pirelli 2018
I 50 anni di «The Cal»™: la storia del calendario più famoso del mondo
>
Pirelli ha scelto il fotografo inglese Tim Walker per «The Cal 2018».
Da giovane è stato l'assistente di Richard Avedon a New York, e una volta rientrato in Inghilterra ha cominciato a lavorare per la rivista Vogue.
Oggi è considerato uno dei fotografi di moda più originali e talentuosi.
«The Cal»™ nasce come progetto esclusivo di Pirelli UK Ltd, la consociata inglese del gruppo della Bicocca, che vi lavorava con ampi margini di autonomia.
Sono infatti gli inglesi che, alla ricerca di una strategia di marketing per superare la concorrenza domestica di altre case britanniche di pneumatici, nel 1964 incaricano un fotografo, l’inglese Robert Freeman, ritrattista dei Beatles, di dare vita, sotto la direzione di Derek Forsyth, a un progetto all’epoca del tutto innovativo.
Vede così la luce un prodotto editoriale raffinato ed esclusivo, con valenze artistiche e culturali che andarono da subito ben oltre il campo della moda e del glamour.
Da allora e per 50 anni, The Cal™ continua a scandire il passare dei mesi offrendo – attraverso le immagini dei più acclamati fotografi del momento – una lettura e un’interpretazione del costume, spesso anticipatorie di nuove tendenze.
Le tre vite di «The Cal»™
La storia del Calendario Pirelli può essere divisa in tre periodi distinti:
– il primo decennio, dal 1964 al ’74, seguito da una lunga interruzione delle pubblicazioni (nove anni) a causa della recessione economica seguita all’austerity;
– il secondo decennio, dall’84 al ’94, che inizia con la rinascita del Calendario e il progressivo ritorno alla ribalta;
– dal 1994 a oggi, a cavallo di due secoli, che vede The Cal™ affermarsi come un oggetto cult, capace di fare tendenza.
Il decennio dal 1964 al ’74
Gli anni della gioventù di The Cal™ sono scanditi dal crescente successo dei Beatles, della musica rock, della minigonna, ma anche dalla contestazione giovanile e dalla mobilitazione pacifista contro la guerra nel Vietnam.
Il Calendario si emancipa dalla iniziale vocazione di corporate gadget per i principali clienti e diventa un oggetto esclusivo destinato a pochi beneficiari.
Le modelle sono per lo più giovani esordienti, fotografate sullo sfondo di spiaggie esotiche e scenari naturali tra i più suggestivi ed esclusivi.
Ma ogni tanto dalle immagini patinate affiora la vera vocazione del Calendario, che è estetica e culturale insieme: «The Cal»™ aspira a diventare un segno dei tempi che cambiano.
Così nel 1968 Harri Peccinotti s’ispira alle poesie di Elizabeth Barret Browning, Allen Ginsberg, Ronsard; e l’anno successivo lo stesso fotografo rifiuta di mettere in posa le modelle per andare a «rubare» gli scatti sulle spiagge assolate della California; nel 1972 è la prima volta di un fotografo donna, Sarah Moon, che infrange alcuni tabù del suo tempo.
La cessazione delle pubblicazioni, annunciata nel marzo del 1974, suscita sui media britannici e internazionali un clamore assai maggiore dell’esordio, segno evidente del crescente successo del Calendario Pirelli, che continuò a vivere nel decennio successivo in una serie di libri, raccolte e antologie pubblicate in diverse lingue.
Il più famoso volume sui dieci anni di «The Cal»™ venne pubblicato nel 1975 con una prefazione nostalgica firmata da David Niven.
Il decennio dall’84 al ’94
Con queste premesse prende avvio la rinascita, molto attesa, del Calendario. A guidarla è il nuovo art director, Martyn Walsh, che per tornare alle origini inserisce nelle fotografie una «citazione discreta», quasi subliminale, del principale prodotto del gruppo: il pneumatico.
Sulle spiagge delle Bahamas, accanto alle splendide modelle fotografate per il Calendario 1984 da Uwe Ommer, compare un’impronta che risulta ai più misteriosa: è il battistrada del pneumatico P6, l’ultimo nato in casa Pirelli.
Un’ombra lieve, un disegno appena accennato ma onnipresente, un accenno alla tecnologia che pervade la nostra epoca.
Nel 1987 Terence Donovan crea il primo Calendario interamente dedicato alle Venere di colore: tra le protagoniste, una Naomi Campbell agli esordi, appena sedicenne.
L’anno dopo, nel 1988, Barry Lategan inserisce per la prima volta, in una «vetrina» tradizionalmente riservata alle donne, un protagonista maschile.
Nel 1990 Arthur Elgort realizza il primo Calendario Pirelli tutto in bianco e nero, dedicato alle Olimpiadi e alla regista tedesca Leni Riefenstahl.
Dal 1994 a oggi
Nel 1993, ancora una volta allo scadere del decennio e dopo il cambio di direzione al vertice del gruppo, avviene una svolta importante.
La comunicazione Pirelli si impone a livello internazionale con campagne pubblicitarie di grande successo (famosa quella del velocista nero Carl Lewis con scarpette rosse e tacchi a spillo) e il Calendario diventa uno degli strumenti chiave per comunicare la rinnovata immagine del Gruppo.
La direzione artistica del Calendario si trasferisce nel quartier generale milanese e si decide di abbandonare ogni riferimento o citazione ai pneumatici. «The Cal»™ torna così ad essere se stesso, pura espressione artistica senza vincoli né condizionamenti tranne quelli dello stile e del buon gusto.
D’altronde la «P lunga» è un brand internazionale che non s’identifica con una sola famiglia di prodotti, ma evoca un ampio spettro di valori e di significati, primi fra tutti l’innovazione continua e la ricerca dell’eccellenza, elementi questi da sempre stimolo anche per il Calendario.
Herb Ritts inaugura nel 1994 la nuova stagione di The Cal™ con una eccezionale parata di top model: Cindy Crawford, Helena Christensen, Kate Moss e Karen Alexander. Il suo calendario, intitolato A Homage to Women vuole fissare in immagini «le donne degli Anni Novanta e il loro posto nel mondo: donne fiere e seducenti, belle dentro».
D’ora in avanti il talento creativo dei fotografi e il fascino delle modelle diventano, ancor più di prima, le chiavi di volta del successo del Calendario Pirelli.
Si rafforza così il legame con il mondo della moda e del glamour: per le star della passerella, una foto su «The Cal»™ equivale a una consacrazione e la competizione fra le giovani esordienti si fa sempre più accesa.
Tra le protagoniste più glamour delle ultime edizioni del secolo figurano: Christie Turlington e (di nuovo) Naomi Campbell nel 1995 (foto di Richard Avedon); Carré Otis, Eva Herzigova e Nastassja Kinsky nel ’96 (foto di Peter Lindbergh); Inés Sastre e Monica Bellucci (prima modella italiana) nel ’97.
Nel 1998 Bruce Weber dedica anche alcuni scatti a star maschili del cinema e della canzone come Robert Mitchum, John Malkovich, Kris Kristofferson, B.B.King e Bono; Alek Wek e Laetitia Casta sono le donne simbolo del 1999 di Herb Ritts e del 2000 di Annie Leibovitz.
Il ventunesimo secolo si apre con un Calendario Pirelli realizzato a Napoli da Mario Testino con Gisèle Bunchen e Frankie Ryder tra le protagoniste. Nell’edizione 2002 compaiono numerose attrici e due nipoti famose: Lauren Bush (17 anni, nipote di George) e Kiera Chaplin (nipote del grande Charlie).
Il cast del 2003, ancora di Bruce Weber, è particolarmente ricco: include ben tre presenze italiane (Mariacarla Boscono, Eva Riccobono e Valentina Stilla) a fianco di celebrate top model come Sophie Dahl, Heidi Klum, Karolina Kurkova e Natalia Vodianova e di nuovo personaggi maschili del mondo del cinema e dello sport (Alessandro Gassman, Stephane Ferrara, Richie La Montagne).
Il 2004, l’edizione del quarantennale, si concentra sui sogni e i desideri di donne celebri come Catherine Deneuve e Isabella Rossellini e si affida alla creatività tecnologica del fotografo Nick Knight.
Il 2005 è di Patrick Demarchelier, che nel suo O espirito do Brazil ritrae modelle del calibro di Naomi Campbell e giovani esordienti come Adriana Lima sulle spiagge assolate di Ipanema e Copacabana.
Il 2006 è stato realizzato dal rodato duo anglo-turco Mert e Marcus, nella suggestiva cornice anni ’60 della Costa Azzurra e ha per interpreti donne straordinarie per bellezza e sensualità come Jennifer Lopez, Kate Moss e Gisele Bundchen. Il 2007 è la volta delle star.
Ne vengono scelte 5 tra le più note e apprezzate di Hollywood: Sophia Loren, Penelope Cruz, Hilary Swank, Naomi Watts e un’emergente Lou Doillon fotografate dal duo olandese Ines e Vinoodh Matadin in California.
Il 2008 di Patrick Demarchelier, che firma per la seconda volta The Cal™, è la prima in assoluto realizzata nel continente asiatico.
Ambientato interamente a Shanghai, ha un casting che è un mix tra Occidente e Oriente e vede tra le protagoniste l’attrice cinese Maggie Cheung e la top Doutzen Kroes. Nel 2009 è la volta del Botswana, dove il celebre artista Peter Beard ha immortalato modelle di fama internazionale come Daria Werbowy, Lara Stone e Mariacarla Boscono. Beard, che ha vissuto in Kenya per trent’anni, è uno dei più grandi interpreti mondiali del mistero e del fascino dell’Africa. L’edizione del 2010 è affidata al fotografo americano Terry Richardson, celebre enfant terrible noto per il suo stile provocatorio e trasgressivo che ritrae ragazze provocanti e scanzonate come Miranda Kerr, Lily Cole, Rosie Huntington e Ana Beatriz. Il 2011 è firmato dal genio creativo di Karl Lagerfeld, artista, esteta e figura poliedrica. Nel suo studio parigino, Lagerfeld dà vita a «Mythology» un calendario che riflette la sua passione per le leggende e i miti della mitologia greco-romana. Un mix di interpreti maschili e femminili tra cui i modelli Baptiste Giabiconi e Brad Kroenig e l’attrice Julianne Moore.
Il 2012 viene affidato a Mario Sorrenti, primo fotografo italiano che sceglie la Corsica per dare vita a «swoon», l’estasi catturata dalle immagini, con un cast d’eccezione come Milla Jovovich, Kate Moss, Isabeli Fontana.
Autore dell’edizione 2013 di «The Cal»™ è Steve McCurry, uno dei più famosi fotoreporter mondiali, che ha saputo raccontare la trasformazione sociale ed economica del Brasile.
Tra le protagoniste, tutte accomunate dal loro impegno a sostegno di Organizzazioni non governative, Fondazioni e progetti umanitari, l’attrice brasiliana Sonia Braga, la cantante Marisa Monte, le modelle Adriana Lima, Petra Nemcova e Summer Rayne Oakes.
Per celebrare i primi 50 anni di «The Cal»™, Pirelli ha scelto di non produrre un «Calendario 2014», ma di svelare, per la prima volta, il Calendario Pirelli del 1986 realizzato da Helmut Newton e finora conservato nell’Archivio Storico della società.
Nel 2015 è stata la volta di Steven Meisel, seguito nel 2016 da Annie Leibovitz e nel 2017 da Peter Lindbergh, il primo ad aver firmato ben 3 Calendari.
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento