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Mostra fotografica sul costo umano del materiale tecnologico

Inaugurazione il 31 maggio alle ore 18:00 a cura del CAVA - Coordinamento delle Associazioni della Vallagarina per l’Africa

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Il 31 maggio prossimo alle ore 18:00 presso la Biblioteca di Rovereto si inaugurerà la mostra fotografica di Stefano Stranges «The victims of our wealth – Life in Sodom and Gomorrah - Accra, Ghana 2017» (Le vittime del nostro benessere - Vita a Sodoma e Gomorra).
La mostra sarà presentata dal Coordinamento delle Associazioni della Vallagarina per l’Africa - CAVA che, dal 2014 a Rovereto e a livello nazionale, pone l’attenzione sulla drammaticità degli eventi che da oltre 20 anni perseguitano la popolazione indifesa della Repubblica Democratica del Congo, vittima di violenze inenarrabili connesse a una guerra economica internazionale per l’estrazione e la commercializzazione di preziosi minerali «insanguinati» (coltan, cobalto, ecc.), utilizzati per la produzione di smartphone, computer, televisori, frigoriferi e altri strumenti tecnologici usati nella nostra quotidianità.
La città di Rovereto ha già ospitato a febbraio questa parte della mostra fotografica, con le immagini scattate in Congo da Stranges, grazie all’interesse dell’associazione La Grande Quercia.

La mostra fotografica presenterà invece l’altra faccia della problematica: ciò che accade giornalmente nel Ghana dove l'impatto dei rifiuti elettronici (vecchi cellulari e strumenti tecnologici vari «superati») procura non solo danni elevati all'ambiente ma mette anche in luce la miseria di chi, per lo più ragazzini, «lavora» scavando con le mani nude nelle enormi discariche nel tentativo di procurandosi materiali preziosi per la vendita.
Scopo della mostra è di sensibilizzare sull'uso, la riparazione, il riuso, il riciclo, la rivendita di cellulari e delle varie apparecchiature elettroniche che vengono poi smaltite in Africa.
 

 
A questo proposito Stranges scrive: «Il suo nome è Agbogbloshie, ma quando lo cerchi, meglio chiedere “Sodoma e Gomorra”, tutti lo conoscono con quel nome. È la discarica nera dell'Occidente. 100.000 tonnellate all'anno, compresi mobili, frigoriferi, televisori, computer. Qui vengono bruciati, aperti, selezionati, riciclati e ri-venduti, per poi entrare nuovamente nel ciclo di produzione e vendita. 80.000 è la popolazione stimata della zona, abitanti provenienti principalmente dal nord e dalle zone più depresse del Ghana.»
Attraverso le immagini di Stranges si entrerà nel mondo degli scavengers ghanesi, accompagnate anche dai testi illustrativi della giornalista Antonella Sinopoli (Voci Globali).
Nel corso dell’inaugurazione sarà inoltre proiettato un video di Simone Rigamonti con le testimonianze delle persone incontrate dai tre professionisti.
 
«Mio figlio e la mia casa sono la cosa più preziosa che ho», dice Rasheeda mentre orgogliosa ci apre la piccola porta della sua capanna fatta di scheletri di vecchi frigoriferi e tavole di legno. Ma qui le «case» cambiano ogni giorno.
La scritta «Understanding the times» sul vecchio tetto di uno scuolabus usato come copertura di una casa, sembra infatti essere triste monito per molti di loro.
Le immagini parleranno da sole perché il lavoro di Stranges è un’emozione non legata all’effimero, ma ha saputo cogliere negli occhi delle persone il loro «magnifico aspetto umano.»!

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