Alla galleria meranese 00A una mostra fotografica a cielo aperto
Il progetto sarà presentato al pubblico martedì 1 Maggio alle ore 11.00 al Café Villa Bux, Merano – La mostra, a cura di Camilla Martinelli, durerà dall’1 al 13 maggio
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Ventuno spazi destinati alle affissioni pubbliche collocati tra via Otto Huber, via Karl Wolf, via Verdi e via Galilei a Merano, ospiteranno dal 1 al 13 maggio 2018 le opere fotografiche degli artisti Ulrich Egger, Werner Gasser (foto a pié di pagina), Elisabeth Hölzl, Nicola Morandini (foto di copertina), Simon Perathoner, Riccardo Previdi, Anuschka Prossliner, Andrea Salvà, Karin Schmuck e Benno Simma.
Un’esposizione artistica per il pubblico e nello spazio pubblico, un modo per avvicinare l’arte alla quotidianità, un omaggio fotografico al vissuto di Merano pensato in conclusione dei festeggiamenti per i 700 anni della città.
Il progetto è una mostra a cielo aperto a cura di Camilla Martinelli, già curatrice della 00A Gallery, galleria nata del 2016 da un’idea dell’artista Christian Martinelli e l’associazione meranese 00A per valorizzare la fotografia altoatesina contemporanea.
In un momento di transazione per lo spazio espositivo, in attesa dell’apertura presso nuova sede a Merano, è nata l’idea di incontrare il pubblico attraverso una mostra a cielo aperto con poster di grande formato affissi lungo le strade della città, nella zona dove probabilmente troverà nuova sede la galleria.
Alcuni interventi artistici di «00A Photography Project» sono esercizi della memoria, la rielaborazione di un vissuto tutto personale, altri riflettono in senso più ironico sull’identità della città, sul suo modo di pensarsi e rappresentarsi, altri si fanno chiavi di lettura che invitano a mettere in discussione l’esercizio quotidiano della visione, altri ancora giocano a portare allo scoperto scenari meranesi interni e nascosti.
Accostate le une alle altre, le fotografie di questi artisti consentono osservare diverse tendenze della fotografia artistica altoatesina dei nostri tempi.
Le opere, pensate e realizzate appositamente per l’iniziativa, presentate tutte nel formato poster 200 x 200 cm, si inseriscono nello spazio pubblico come punti di sospensione alla frenesia urbana, come opere accessibili, e questo grazie a un medium, la fotografia, replicabile e adattabile a vari dispositivi visivi.
Dopo nove mesi di attività espositiva dedicata alla valorizzazione della fotografia altoatesina e particolare riguardo alla ricerca analogica nel contemporaneo, la galleria ha rilevato un fermento culturale e una partecipazione davvero significativa da parte dei meranesi e non solo, attirando in pochi mesi e apertura nei weekend, più di 1.500 visitatori.
Il nome della galleria e dell’associazione (zero zero a), è un omaggio al primo tra i fotogrammi che compongono le pellicole, di solito utilizzato per caricare il rullino e non effettivamente impiegato.
Un simbolo della magia del venire ad essere dell’immagine fotografica, che nasce proprio da quel «punto 0».
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