Fugatti dice no, ma Spinelli è «pronto a fare un passo indietro»
«Le poltrone non valgono nulla a confronto del benessere del Trentino, che invece deve fare tre passi avanti»
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Spinelli è stata la vera grande sorpresa delle elezioni provinciali dello scorso 22 ottobre.
Partendo da zero, aveva aperto una Lista per il presidente Fugatti per consentire ai sostenitori di non essere costretti a passare dai partiti tradizionali del centrodestra.
E ha conquistato quattro seggi, contro i 5 del collaudato partito della Lega e altrettanti di Fratelli d’Italia, in barba alle previsioni che attribuivano il sorpasso a quest'ultimo.
I patti concordati prevedevano che, in cambio dell’appoggio a Fugatti, a Francesca Gerosa di Fratelli d’Italia venisse attribuita la vicepresidenza. Gli assessori invece avrebbero dovuto essere in parità sui risultati tra Lega a FdI.
Al momento di fare la Giunta, Fugatti aveva deciso di dare a Gerosa solo la vice presidenza. FdI non ha accettato e allora Fugatti ha dato a Spinelli l’assessorato all’Economia e la vice presidenza, proprio perché il grande successo che aveva portato il centrodestra al premio di maggioranza era attribuibile a lui.
Da quel momento l’esecutivo provinciale è entrato in una penosa situazione di stallo, con due posizioni muro contro muro.
Qualsiasi trattativa si è fermata e, a 40 giorni dalle elezioni, la giunta rimane zoppa.
Oggi la notizia che potrebbe portare a una soluzione.
Spinelli, sentito da noi, ha dichiarato di «voler fare un passo indietro, purché il Trentino faccia tre passi avanti».
Fugatti è contrario, si è arroccato, ma Spinelli insiste: «Nessuna poltrona va messa prima del benessere della nostra autonomia».
Questo ovviamente dovrebbe valere anche per Fratelli d’Italia, ma per ora solo Spinelli - come insegnava De Gasperi - «non guarda all’elettorato ma alle prossime generazioni».
Però attenzione: questa è la notizia che abbiamo. Deve solo essere confermata dai fatti.
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