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Qualità dell'aria: alla Provincia 5 milioni dal Ministero dell'Ambiente

Sostituzione stufe o caldaie a legna: nel bando in preparazione per fine settembre previste agevolazioni per metà della spesa, cumulabili con le detrazioni fiscali

Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha formalizzato l'assegnazione alla Provincia autonoma di Trento della somma di 5 milioni di euro in esecuzione dell'accordo siglato il 21 giugno scorso per l'adozione di misure per il miglioramento della qualità dell'aria.
«È una notizia positiva – commenta il vicepresidente Mario Tonina – che conferma quanto definito nell'accordo col Ministero e che si inserisce nell'ambito delle iniziative poste in essere per il miglioramento della qualità ambientale che vedono impegnata in particolare Appa.
«In Trentino in questo ambito si è rivelata però molto positiva anche la collaborazione con i consorzi Bim, la Federazione Trentina della Cooperazione e l'Associazione Artigiani.»
In via di definizione il bando per i contributi per gli interventi di sostituzione di impianti obsoleti alimentati a biomassa (stufe o caldaie a legna).
 
La Giunta Provinciale nel marzo scorso aveva approvato l'Accordo di programma con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica per l'adozione di misure per il miglioramento della qualità dell'aria in provincia di Trento.
L’accordo, nel definire gli impegni delle parti e individuando una serie di interventi comuni da porre in essere nei settori maggiormente responsabili delle emissioni inquinanti, aveva previsto l'assegnazione alla Provincia autonoma di Trento risorse pari a 5 milioni di euro.
Ora queste risorse sono state assegnate, come ha comunicato il Ministero.
 
Con le risorse messe a disposizione dal MASE, l’Amministrazione provinciale prevede di incentivare con una cifra pari a € 4.700.000 la sostituzione di dispositivi obsoleti alimentati a biomassa e, in collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano e con l’autostrada A22, di destinare una cifra pari ad € 300.000 a consolidare i buoni risultati del progetto «BrennerLec» nella gestione dinamica dei flussi di traffico e riduzione della velocità in ambito autostradale.
In Trentino saranno quindi finanziati gli interventi di sostituzione di impianti obsoleti alimentati a biomassa (stufe o caldaie a legna) con altri sistemi di generazione del calore a zero emissioni o con nuovi impianti a biomassa dotati di certificazione ambientale.
 
A questo fine, lo scorso mese di luglio, la Giunta provinciale aveva adottato un provvedimento, proposto dal vicepresidente e assessore all’ambiente Mario Tonina, che integrava e modificava l’Accordo di programma sottoscritto nel 2022 tra la Provincia autonoma di Trento, i quattro Consorzi BIM del Trentino, la Federazione Trentina della Cooperazione e l'Associazione Artigiani Trentino per il sostegno delle iniziative legate alle energie provenienti da fonti rinnovabili.
Gli uffici provinciali sono al lavoro per la predisposizione del bando. A fronte della stima di circa 120.000 stufe presenti sul territorio provinciale, e stimando i costi di un intervento sostitutivo in circa 6.000 euro (tra impianto e canna fumaria da adeguare), l'ipotesi a cui gli uffici stanno lavorando per il bando in uscita in autunno (che sarà non retroattivo e aperto fino a esaurimento risorse) è di circa 3.000 euro di incentivo su classe 4 e 4.000 euro su classe 5 (oltre alla detrazione fiscale prevista dalle norme), a beneficio dei residenti nell’abitazione (proprietari o affittuari) che ospita l’impianto, con il contributo previsto per un unico intervento per unità immobiliare.

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