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Inaugurato a Monte Casale il rifugio Sat «Don Zio Pisoni»

Iole Manica: «Presidio alpino del territorio. Il Don Zio gode di una posizione situata in un punto tra i più panoramici sulla valle del Sarca»

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SAT ha riaperto il Rifugio alpino Monte Casale «Don Zio Pisoni» al Monte Casale.  Qualche settimana di rodaggio e ora SAT, con i gestori Luciana Zarantonello e i figli Gabriele e Angela Lotti, hanno presentato ufficialmente la nuova struttura.
Perché è così importante questa inaugurazione? Perché di fatto la SAT offre al territorio un nuovo rifugio, nuovo baluardo alpino che si aggiunge ai 34 rifugi SAT già presenti (quindi 35 in tutto).
 
A partecipare all’inaugurazione: Iole Manica, vicepresidente SAT; Mario Tonina, vicepresidente della Provincia autonoma di Trento; Walter Cainelli, presidente del Soccorso Alpino; Claudio Mimiola, sindaco di Dro; Fabio Zambotti, sindaco di Comano; Susanna Serafini, consigliera Apt Garda Dolomiti; Armando Lucchi, presidente sezione SAT Toblino; oltre a rappresentanze dell’Asuc di Comano e della Commissione Rifugi SAT.
In tanti hanno approfittato della giornata di festa per raggiungere il rifugio, come Arrigo Pisoni, classe ’32, storica testimonianza della struttura e del territorio.
 
«Era il 1969 quando un gruppo di appassionati dà inizio alla costruzione di un rifugio, sul monte Casale, costruzione che divenne importante luogo di aggregazione sociale, – ha ricordato Iole Manica, vicepresidente di SAT. – Dopo 25 anni, nel 1994, non corrispondendo più ai nuovi requisiti stabiliti dalla legge per i rifugi, il Don Zio fu declassato a capanna sociale, gestita da volontari, che con passione continuarono a tenerla operativa sul territorio.
«Alcuni anni fa, le rigide normative urbanistiche determinarono la chiusura definitiva della capanna con grande rammarico dei frequentatori del Monte Casale.
«Fino ad oggi. La volontà da parte di SAT e dei soci della sezione SAT di Pietramurata-Toblino è stata quella di eseguire tutti i lavori indispensabili per poter riaprire la struttura come Rifugio.
«Il Don Zio gode di una posizione situata in un punto tra i più panoramici sulla valle del Sarca, più spettacolare.»
 

 
Terminata la ristrutturazione e l’adeguamento alle nuove norme di legge, con determina del 20 luglio 2023 della Provincia autonoma di Trento, la struttura è stata iscritta come rifugio alpino con la denominazione Monte Casale «Don Zio Pisoni».
E oggi la gestione del rifugio è stata affidata, dopo la valutazione da parte di apposita commissione, a Luciana Zarantonello che con i figli Gabriele e Angela Lotti accoglie con professionalità e simpatia i tanti escursionisti che arrivano in questo splendido posto.
«Siamo molto contenti di aver riaperto una struttura tanto attesa dagli abitanti del territorio e non solo, – ha detto Luciana Zarantonello. – Gestiremo il rifugio dando un’impronta a conduzione familiare e territoriale.
«Proporremo cucina locale e l’obiettivo è diventare un punto di riferimento per incontri, iniziative, appuntamenti coinvolgendo le diverse realtà.»
 
Un passaggio importante è stato dedicato alla ferrata Che Guevara che verrà messa in sicurezza con i lavori che inizieranno questo autunno.
«In accordo con Garda Dolomiti – ha detto il sindaco di Dro, Claudio Mimiola – inizieremo i lavori di manutenzione straordinari in autunno, in modo che per la primavera sia pronta come nuova via rinnovata, anche per dare maggiore possibilità di accesso al Don Zio.»
 
Susanna Serafini consigliera Apt Garda Dolomiti ha quindi portato i saluti di Silvio Rigatti, presidente Garda Dolomiti e ha confermato i lavori della ferrata:
«Non possiamo che essere soddisfatti della riapertura del Rifugio Don Zio – ha detto Serafini – un gioiello che completa la nostra offerta turistica e che siamo sicuri diventerà presto un punto di riferimento per tutti gli escursionisti che gravitano nella zona del Monte Casale e che possono da qui ammirare un panorama mozzafiato su gran parte del Garda Trentino.
«A breve, in collaborazione con il Comune di Dro partiranno i lavori per la messa in sicurezza della Che Guevara: quest’intervento è fondamentale per poter di nuovo regalare ai nostri ospiti una ferrata sì lunga e impegnativa, ma con scorci veramente splendidi e soprattutto un importante tassello per l’offerta outdoor di questo territorio.»
 
«È veramente una buona notizia la riapertura di questa struttura come rifugio, – ha sottolineato il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Mario Tonina. – Sarà un punto di riferimento per gli appassionati della montagna aggiungendosi agli altri rifugi che rendono accogliente, presidiato e attrattivo il nostro territorio.
«La storia di questa struttura prosegue dunque, nel segno della qualità ambientale e paesaggistica, in una montagna incantevole.
«Questa riapertura è motivo di soddisfazione e orgoglio per chi si è impegnato a dare una nuova vita alla struttura che ora come rifugio è pronta ad accogliere gli escursionisti.
«Un segnale di vivacità e determinazione da parte della comunità e dell’associazionismo legato alla passione per la montagna.»
 
Il rifugio rimarrà aperto tutti i giorni fino al 1° novembre. Poi aprirà i fine settimana e su prenotazione.
«Vedremo come affrontare al meglio anche la stagione invernale – assicura la gestrice – Tutte le informazioni le potrete trovare sulla nostra pagina Facebook che apriremo a giorni.»

 Come si arriva al Rifugio  
Da Trento proseguire per Sarche, quindi per Ponte Arche da dove si prosegue per il paese di Comano.
Giunti a Comano, nei pressi della chiesa si continua in auto su strada asfaltata per circa 3 Km, quando si arriva ad un parcheggio vicino ad alcune antenne.
Da qui si può raggiungere a piedi il rifugio seguendo il sentiero SAT 411 in circa 2h - 2h30.

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