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Riattivazione della «Rete di riserve Fiume Brenta»

Approvati lo schema di convenzione e il programma di interventi per il triennio

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La confluenza fra il fiume Brenta e il torrente Centa.

La Giunta provinciale ha approvato lo schema di convenzione, della durata di nove anni, per la riattivazione della «Rete di riserve Fiume Brenta» e il suo programma degli interventi per il triennio 2023 - 2026.
La convenzione impegna, oltre alla Provincia autonoma di Trento, al Consorzio dei Comuni BIM Brenta, alla Comunità Valsugana e Tesino e alla Comunità Alta Valsugana e Bersntol, i Comuni di Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Carzano, Castel Ivano, Castelnuovo, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Ospedaletto, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Scurelle, Telve, Telve di Sopra, Tenna, Torcegno e Vignola Falesina.
 
Sulla base della riforma normativa intervenuta nel 2021 riprende i propri lavori la Rete di riserve Fiume Brenta, innovativo progetto che integra «dal basso» politiche di conservazione e sviluppo locale.
Gli obiettivi posti alla base del nuovo strumento sono il miglioramento del livello di connettività ecologia del territorio per la conservazione delle specie e degli habitat Natura 2000 assieme al sostegno e promozione delle tradizionali attività riferite alla selvicoltura, allevamento zootecnico e agricoltura di montagna, in particolare con il mantenimento o il ripristino di pratiche agricole o zootecniche estensive, infine la valorizzazione delle attività ricreative, turistiche e sportive compatibili con la salvaguardia dell'ambiente.
 
Per l’attuazione delle azioni previste dal Programma triennale degli interventi, è prevista una spesa complessiva nel triennio di 684.000 euro di cui 337.500 euro a carico del bilancio della Provincia autonoma di Trento, 75.000 euro a carico della Comunità Valsugana e Tesino, 75.000 euro a carico della Comunità Alta Valsugana e Bernstol, 90.000 euro a carico del BIM Brenta, 106.500 euro a carico dei Comuni.
Alle «Reti di riserve» sono affidati compiti che riguardano la gestione e la valorizzazione del territorio e si traducono in iniziative che attengono tanto alla conservazione che allo sviluppo.
 
Già dal 2018 era stata attivata la «Rete di riserve Fiume Brenta» attraverso la sottoscrizione di un Accordo di programma della durata di tre anni tra la Provincia e gli enti aderenti.
La Rete interessava allora 14 Comuni (Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Castel Ivano, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Tenna, Vignola Falesina, Torcegno e Ronchi Valsugana).
L’accordo è stato a suo tempo prorogato fino al 16 ottobre 2022.
 
Nel frattempo è intervenuta una modifica legislativa (legge provinciale n. 6 del 2021) che ha previsto che le Reti di riserve si attivino su iniziativa volontaria attraverso una convenzione della durata di nove anni, tra i Comuni e le Comunità interessate e la Provincia, con una gestione che si svolga attraverso Programmi degli interventi di durata triennale.
Col provvedimento adottato oggi è stata approvato dunque lo schema di convenzione per la riattivazione della «Rete di riserve Fiume Brenta» che oggi coinvolge sei comuni in più rispetto all’accordo del 2018 (Carzano, Castelnuovo, Ospedaletto, Scurelle, Telve e Telve di Sopra).

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