Le favole di La Fontaine dipinte da André Quellier
Dal 26 ottobre al 6 gennaio in mostra la collezione di 245 oli su tavola che il pittore Andrè Quellier ha dedicato alle celebri favole di Jean de La Fontaine
Autoritratto di Andrè Quellier.
Dal 26 ottobre al 6 gennaio la Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» propone in mostra la collezione di 245 oli su tavola che il pittore Andrè Quellier ha dedicato alle celebri favole di Jean de La Fontaine. Esposta per la prima volta in Italia, la monumentale opera di Quellier apre la stagione espositiva autunnale di Canale di Tenno: un’immersione nel cuore dei tanti immaginari stratificati da Esopo e Fedro, per un viaggio di conoscenza e fascinazione in cui la favola, con la sua simbologia ancestrale e immaginifica, svela in modo incisivo e disarmante le storie, i vizi e le virtù dell’umanità. L’inaugurazione è sabato 26 ottobre con inizio alle 11 (ingresso libero). L’evento ha il patrocinio dell’associazione Manifestazioni Rivane, che ogni anno a fine estate organizza la celebre Notte di Fiaba di Riva del Garda.
Una vera sfida, quella intrapresa da André Quellier (Parigi, 1925-2010) a partire dal 1991, in occasione del 300° anniversario della morte di Jean de La Fontaine (1621-1695): sei anni di lavoro per la trasposizione pittorica delle sue 245 favole, ispirandosi alle illustrazioni di Jean-Baptiste Oudry (1686-1755), che le realizzò all’inizio degli anni Trenta del Settecento con pennello e inchiostro nero, oggi purtroppo disperse. Con la collezione delle opere di André Quellier la Casa degli Artisti varca i confini locali e nazionali per un omaggio alle arti che percorre più epoche e onora più linguaggi: dalla narrazione di Jean de la Fontaine, scrittore e poeta passato alla storia proprio per le sue celebri favole, alle illustrazioni di Jean-Baptiste Oudry, pittore alla corte di re Luigi XV, fino alle tavole a colori di André Quellier.
Nato e vissuto a Parigi, presumibilmente quella favole le conosce fin da bambino.
Già all’età di undici anni inizia a dipingere e nel 1941, quindicenne, entra all'École nationale supérieure des beaux-arts. A vent’anni vince il suo primo premio, il Prix de l'Institut, e due anni dopo inizia a collaborare con Katherine Dunham, celebre ballerina, coreografa, antropologa e attivista per i diritti civili, per la quale realizza sia scenografie sia bozzetti dei ballerini, illustrando in seguito il suo libro «Les danses d'Haïti». Nel 1951 presta la sua abilità di illustratore alle edizioni della Maison Neuve, e quattro anni più tardi vince il premio Casa Velasquez, che gli permette di diventare residente della celebre istituzione madrilena.
Poco interessato all’arte moderna, è attratto dal mondo dello spettacolo e nel 1961 realizza una delle sue creazioni più famose: una serie di oltre cento dipinti dedicati al grande mimo Marcel Marceau.
Esercita il suo talento anche nel ritratto, dipingendo tra gli altri Jean Cocteau (nel 1960), lo scrittore Marcel Jouhandeau (1967), Brigitte Bardot (1983) e Gérard Philippe (1989), dedicandosi inoltre a paesaggi e nature morte. Dalla fine degli anni Sessanta la sua fama varca i confini nazionali: espone in Giappone, a New York, a Londra, a Mosca, a Leningrado e a Teheran. Dal 1974 al 1981 organizza mostre nella Chapelle des Pénitents a Ramatuelle in Provenza, spazio per il quale realizza un ambizioso progetto di decorazione murale raffigurante la Natività e le quattro stagioni, dipinti su tavola e presentati nel 1987 alla Fondazione Taylor. Nel 1991 dà il via alla realizzazione di un’opera monumentale alla quale dedica, nel suo laboratorio a Montmartre, sei anni di lavoro paziente e appassionato: la pittura a olio su tavola delle favole di La Fontaine basate sulle incisioni di Jean-Baptiste Oudry. I dipinti saranno in mostra per la prima volta nell’ottobre del 1995 al Museum national d'histoire naturelle di Parigi.
Il progetto espositivo, che celebra il centenario della nascita di André Quellier (nato il 3 gennaio 1925), è possibile grazie alla collaborazione della curatrice, Roberta Bonazza, con la figlia del pittore, Isabelle Quellier, che insieme alla sorella Arianne custodisce l’archivio di famiglia e le numerose opere del padre.
La mostra è aperta alla visita dal 26 ottobre al 6 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 13 alle 17 con ingresso libero.
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