Satelliti per monitorare i cambiamenti del suolo dell'Alto Adige
Anche l’EURAC è partner di un nuovo progetto dell’Agenzia Spaziale Europea
Sentinel 1-2, © Credits Esa.
C’è anche l’Alto Adige tra le aree che il nuovo satellite Sentinel 1 dell’Agenzia Spaziale Europea sta monitorando.
Lo scopo è quello di creare una sorta di «archivio» dei cambiamenti che avvengono sul territorio e di individuarne la causa.
Questo permetterà di intervenire in maniera più tempestiva ed efficace, sia in caso di disastri naturali che nel caso di cambiamenti legati all’utilizzo delle risorse naturali.
Assieme ad alcune regioni dell’Olanda e di Taiwan, l’Alto Adige sarà una delle aree analizzate dai ricercatori.
Al progetto internazionale partecipa anche l’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC che si occuperà dell’analisi dei dati legati ai cambiamenti delle superfici boschive e della copertura nevosa.
Il progetto, promosso dall’Agenzia Spaziale Europea, è nella sua fase iniziale e si basa sulla tecnologia offerta dai nuovi satelliti Sentinel.
Nel 2014 è stato lanciato in orbita un satellite con sensore radar e nel corso del 2015 sarà la volta del satellite ottico.
Questi satelliti sono in grado di acquisire immagini di una determinata regione dalla stessa angolazione ogni dieci giorni circa e questo permetterà di creare delle sequenze temporali per osservare trasformazioni lente della vegetazione o dei terreni agricoli.
Seppure da angolazioni diverse, le immagini sono disponibili anche quotidianamente e forniscono informazioni utili per il monitoraggio di cambiamenti repentini dovuti ai disastri naturali, come frane o alluvioni.
Queste informazioni favoriscono una maggiore conoscenza del territorio e offrono alla protezione civile e agli enti pubblici che si occupano di foreste e di agricoltura uno strumento per gestire al meglio situazioni di crisi oppure per pianificare interventi futuri.
Su proposta dei ricercatori dell’EURAC, anche l’Alto Adige è stato inserito tra le regioni oggetto dello studio e potrà beneficiare delle informazioni offerte dai satelliti.
In particolare, gli esperti dell’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC terranno sotto occhio i cambiamenti legati alle superfici boschive e alla copertura nevosa.
Gli altri casi di studio sono l’Olanda, dove si studieranno i mutamenti dei terreni agricoli, e Taiwan, dove sotto la lente dei ricercatori ci saranno gli effetti dei tifoni.
Oltre alla finalità pratica di migliorare la conoscenza del territorio e quindi agevolare eventuali interventi, la missione dell’Agenzia spaziale europea rappresenta un importante passo anche sul piano scientifico perché punta a combinare dati radar e dati ottici per avere informazioni quanto più accurate possibile.
«I sensori radar funzionano attraverso microonde e registrano dati sia di giorno che di notte, con qualsiasi condizione atmosferica. I sensori ottici, invece, sono paragonabili a una macchina fotografica: forniscono immagini nitide, ma richiedono buone condizioni di luce e di visibilità. Integrare questi due tipi di dati sarebbe molto utile nel caso di disastri naturali perché permetterebbe di avere delle informazioni più accurate», spiega Claudia Notarnicola, ricercatrice dell’Istituto per il Telerilevamento Applicato dell’EURAC.
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