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Trento, frana in via Castel San Rocco

Già domani il via a lavori per mettere in sicurezza il versante

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Un’ordinanza del sindaco vieta il rientro al maso delle nove persone residenti che stanotte sono state ospitate da parenti e amici.
Il sindaco: «Il Comune assicura assistenza alle famiglie che hanno bisogno di una sistemazione provvisoria».
Attivate le procedure per poter procedere con somma urgenza al ripristino della strada Riaperta da stamattina la statale della Fricca, chiusa precauzionalmente ieri sera.

Per qualche giorno non potranno ritornare a casa i sei nuclei familiari che vivono in via Castel San Rocco 17, nel maso evacuato ieri sera in seguito allo smottamento che, intorno alle 19, ha interessato la strada comunale provocando il cedimento della carreggiata a monte della strada delle Novaline.
Il sindaco Franco Ianeselli ha firmato l’ordinanza che, per ragioni di sicurezza, vieta l’avvicinamento al maso dei 9 residenti, tutti ospitati a casa di parenti o amici già dalla notte scorsa. Altre unità abitative del maso sono occupate solo d’estate, durante i periodi di vacanza.
In sopralluogo stamattina insieme al capo della Protezione civile comunale Claudia Patton e al geologo comunale, il capoufficio Alberto Pisoni, il sindaco ha assicurato «l’assistenza dell’Amministrazione comunale ai residenti in difficoltà nel trovare una sistemazione temporanea».

Inoltre Ianeselli ha osservato come questa sia la settima emergenza a cui il Comune deve far fronte da febbraio, quando c’è stato un crollo di massi imponenti a Cadine, episodio a cui ne seguiti altri a Meano, Gocciadoro, Montevaccino, Ischia Podetti, in via Montello:

«Non so se sia corretto mettere in relazione la maggior frequenza dei fenomeni di dissesto con il cambiamento climatico.
Certo è che questi segnali non vanno trascurati: occorre prestare sempre più attenzione al territorio, evitando il consumo e limitando il più possibile l’impermeabilizzazione del suolo.
«Ringrazio tutti coloro che la notte scorsa hanno adottato tutte le misure necessarie per garantire l’incolumità delle persone e la sicurezza: è stato un lavoro straordinario di coordinamento e di collaborazione tra enti e soggetti diversi, dai tecnici del Comune alla Protezione civile provinciale, dai Vigili del Fuoco permanenti a quelli volontari di Villazzano alla nostra polizia locale.»
 

 
I lavori.
Con una procedura di somma urgenza, già domani inizieranno i lavori per la messa in sicurezza e, in una seconda fase, per il consolidamento del versante.
Si tratta di un’operazione complessa, sia per la presenza nelle vicinanze di un’abitazione, sia perché nella scarpata sotto la strada c’è un bombolone con mille litri di gpl.
Per questo sono stati allertati i vigili del fuoco permanenti, che nei prossimi giorni provvederanno a svuotare il bombolone una volta conclusa la prima pulizia del pendio da parte di una ditta incaricata dal Comune.
Nel pendio è finita anche una pesante scala in acciaio che dovrà essere rimossa.
Sarà tolta anche la tensione al palo della luce travolto dallo smottamento, mentre già da ieri i tecnici di Novareti hanno provveduto a chiudere il gas che alimenta una tubazione sotto la strada.
 
Spiega Claudia Patton, responsabile della Protezione civile comunale, oltre che dirigente del servizio Gestione strade del Comune: «I nostri uffici sono al lavoro per predisporre il progetto per il ripristino del versante e per redigere una perizia di spesa. Dopo la prima pulizia del fronte, che ci consentirà di capire meglio com’è la situazione, si procederà con
«l’intervento per il consolidamento della strada, che prevede tra l’altro la costruzione di un’opera di sostegno.
«Sono già stati individuati sia la ditta che farà i lavori sia i tecnici esterni che affiancheranno quelli del Comune.
«I residenti potranno tornare nelle loro case appena sarà chiarita meglio la situazione dello smottamento. In giornata contatteremo tutte le famiglie evacuate per capire di cosa hanno bisogno.»
 

 
Le cause.
Quanto alle cause dello smottamento, il geologo Cristiano Belloni, tecnico incaricato dal Comune presente sul posto questa mattina, ha ipotizzato:
«Lo smottamento è avvenuto ieri in un momento di assenza di precipitazioni.
«Evidentemente il mese e mezzo di piogge quasi continue ha imbevuto il terreno alla base del muretto a secco che conteneva il versante, facendolo poi cedere di schianto.»
 
Statale della Fricca riaperta.
Già stamattina è stata riaperta la statale della Fricca, che ieri sera è stata messa in sicurezza sistemando una serie di «legoblock» in cemento a valle della frana, un modo da contenere eventuali cadute di materiali dalla zona dello smottamento. La polizia locale di Trento ha presidiato la zona fino alle 3 di questa mattina.
 

 
L’ordinanza.
L’ordinanza firmata oggi dal sindaco Ianeselli vieta l’accesso veicolare e pedonale alla strada di via Castel di San Rocco e all’area di proprietà privata in prossimità del civico 17, luogo in cui è avvenuto lo smottamento.
Vietati anche l’accesso e la dimora prima del ripristino delle condizioni di sicurezza necessarie e comunque fino ad avvenuta messa in opera di adeguate opere di difesa.
L'accesso all'area interdetta è consentito esclusivamente al personale autorizzato e incaricato delle opere di bonifica e ripristino dello stato dei luoghi.
Eventuali sopralluoghi all'interno dell'area dichiarata inagibile dovranno essere comunicati al Comando della polizia locale.  
 
La gestione dell’emergenza.
Ieri sera e fino a tarda notte erano presenti sul posto la responsabile della Protezione civile comunale Claudia Patton e il capoufficio Alberto Pisoni con i tecnici reperibili del servizio Gestione strade, i Vigili del fuoco permanenti, i Vigili del fuoco volontari di Villazzano, il geologo della Provincia, la polizia locale di Trento, che si è occupata della viabilità fino alle 3 di notte, i tecnici di Novareti e di Set.

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