«Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente»
Nell’aprile 2017 ricorre il 50esimo anniversario della morte di Totò, che rimane il comico più popolare di sempre – La sua vita nel nuovo libro di Giancarlo Governi
Titolo: La vita avventurosa di Totò
Autore: Giancarlo Governi
Editore: Fazi, 2017
Collana: Le vite
Pagine: 280
Prezzo di copertina: € 15
Con il passare degli anni, la statura di Totò come comico è sempre più riconosciuta.
Tanto che quest'omino sbucato fuori dagli anni della ricostruzione del nostro paese e del boom economico è diventato agli occhi degli spettatori di oggi - che non riconoscono neppure come familiari quei luoghi, quelle città, quelle automobili, quei vestiti, quegli stessi volti - un personaggio universale, metastorico e metageografico, e sentono che appartiene alla loro cultura, alle loro tradizioni, alla loro storia.
Un personaggio che nasce dalle ceneri della marionetta disarticolata protagonista delle farse più scatenate (tipo Totò Tarzan, Fifa e arena, Totò a colori) e che in Guardie e ladri(1951) abbandona la divisa da comico (la sciammeria, i pantaloni a zompafosso e la bombetta) per vestire i panni dei personaggi che gli vengono suggeriti dalla realtà.
La svolta fu obbligata dall'età che avanzava e dalla semicecità che lo afflisse negli ultimi dieci anni di vita, per cui si trovò a inventare e a costruire un personaggio di grande significato: quello dell'italiano che viene da un mondo arcaico, preindustriale e preconsumistico e che deve inserirsi (e soprattutto sopravvivere) in un mondo in rapida trasformazione, che non capisce e non condivide.
E lo fa usando la saggezza che gli deriva dagli avi che «hanno fatto la lotta con la vita» e che gli hanno segnato i cromosomi e, soprattutto, ritorcendo contro il potere il suo stesso linguaggio.
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