Un libro per l’estate: «Sottomissione» di Michel Houellebecq
Scritto nel 2015, riporta un fatto «realmente accaduto» nel 2022, quando la Francia... elesse un Parlamento a maggioranza islamica
Titolo: Sottomissione
Autore: Michel Houellebecq
Traduttore: V. Vega
Editore: Bompiani 2015
Pagine: 252, Brossura
Prezzo di copertina: € 17.50
«È la sottomissione. L'idea sconvolgente e semplice, mai espressa con tanta forza prima di allora, che il culmine della felicità umana consista nella sottomissione più assoluta»
Il discusso romanzo di Michel Houellebecq, lo scrittore francese che sta alimentando il dibattito sulla tolleranza religiosa dentro e fuori i confini del suo Paese. Una lettura necessaria per comprendere le ragioni della sua visione del futuro, ma anche le numerose critiche che sta suscitando.
Questo romanzo, scritto da Houellebecq nel 2015, narra di un fatto realmente accaduto nel 2022. In occasione delle elezioni presidenziali francesi di quell’anno, per una serie di combinazioni che proprio la politica riesce a mettere insieme, ottiene la maggioranza il Partito Islamico.
L’autore dapprincipio sembra diffidente, ma poi un po’ alla volta si convince e conclude il romanzo con un disarmante «perché no?»
In realtà, l’autore mette in luce per tutto il racconto i lati più grotteschi dell’Islam, dove le donne non possono più insegnare all’università, dove gli uomini possono sposarsi anche tre volte, e così via.
Man mano che la storia va avanti, il lettore si chiede dove andrà a parare la conclusione che, come abbiamo detto finisce con il «perché no?».
In altre parole, Houellebecq intende dimostrare che per un maschio materialista, poco democratico e per nulla interessato alla fede religiosa, tutto sommato non è poi così male.
Insomma un modo indiretto per criticare pesantemente il mondo islamico.
Il romanzo era uscito poco prima dei gravissimi attentati accaduti in Francia nel 2015 per mano dei fondamentalisti islamici. Una coincidenza terribile, che impedì all’autore di compiere il suo giro promozionale per presentare il libro.
Houellebecq non ha mai nascosto nei suoi romanzi la propria antipatia per il mondo islamico e stavolta ha cercato di mettere in luce gli aspetti meno europei della fede religiosa.
Nell’Europa democratica in cui i diritti sono garantiti uguali per tutti, se l’uomo può sposarsi con tre donne, può farlo evidentemente anche la donna e decidere di sposarsi a sua volta con tre uomini.
Naturalmente questo lo deduce il lettore che, nelle intenzioni dell’autore, dovrebbe terminare il romanzo provando una profonda antipatia per il mondo islamico.
Dopo di allora gli attentati di matrice islamica in Francia si sono susseguiti ancora e il romanzo non è più stato presentato secondo una precisa logica promozionale.
Il libro è sempre interessante come tutti i libri di Houellebecq. Ricordiamo che alla fine, come sempre, resta comunque l’amaro in bocca.
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