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«Giornalismo ibrido. Come cambia la cultura giornalistica italiana»

Il libro fa riflettere sul cambiamento in atto partendo dal rimettere a fuoco le basi metodologiche ed etiche della professione alla luce della trasformazione in atto

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Titolo: Giornalismo ibrido. Come cambia la cultura giornalistica italiana
 
Autore: Sergio Splendore
Editore: Carocci 2017
 
Pagine: 142, illustrato, Brossura
Prezzo di copertina: € 14

 Il contenuto 
Il cambiamento dell’ecologia dei media, cioè degli strumenti di comunicazione che tutti noi abbiamo a disposizione per produrre e ricevere informazioni, comporta la trasformazione non solo della tecnologia, ma anche dei processi e dei modi in cui le news sono raccolte, filtrate e distribuite, delle logiche professionali attraverso cui i giornalisti operano e delle retoriche che utilizzano per legittimare le loro scelte.
La professione giornalistica muta a un ritmo che prima le era sconosciuto e l’identità professionale diventa più incerta.
 
Il libro offre una visione articolata e complessa della professione giornalistica nell’Italia contemporanea, esplorando le conseguenze dell’aumento dei canali attraverso cui si distribuisce l’informazione, della possibilità di archiviare e gestire un flusso di dati sempre maggiore e del dialogo sempre aperto con i lettori.
Fintanto che le forme più innovative di produzione di informazione erano relegate ai margini, il modo di fare giornalismo risultava pressoché immutato.
Nel momento in cui in Italia si è imposta una commistione tra pratiche innovative e tradizionali, sono cambiati anche il campo giornalistico e il peso delle sue principali determinanti: l’economia e la politica.
 
 Il commento 
«La professione giornalistica muta – dice Splendore nell’introduzione al saggio – a un ritmo che prima le era sconosciuto e l’identità professionale diventa più incerta.
«Fintanto che le forme più innovative di produzione di informazione erano relegate ai margini il modo di fare giornalismo risultava pressoché immutato.
«Nel momento in cui l’Italia si è imposta una commistione tra pratiche innovative e tradizionali, sono cambiati anche il campo giornalistico e il peso delle sue principali determinanti: l’economia e la politica.»
 
Il libro riflette e fa riflettere sul cambiamento in atto partendo dal rimettere a fuoco le basi metodologiche ed etiche della professione alla luce della trasformazione in atto, passando dalle contaminazioni subite dal mestiere, quelle in atto e quelle (molte) ancora da venire, riformulandone confini etici, professionali e produttivi con un acuta indagine sul rinnovato apporto e uso delle fonti.
Tutta questa opera viene realizzata dallo studioso attraverso un’analisi approfondita di una grande documentazione scientifica riportata in modo puntuale e dettagliato e grazie anche ad un apporto costante e florido di pareri, e contributi registrati sul campo attraverso una serie di incontri fisici e virtuali – 90 in tutto – con altrettanti giornalisti.

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