È un limite triste e comune a molti
quello di esprimere una valutazione su qualcosa basandosi solo
sulla sua esteriorità.
Le piante di bambù appaiono protette da una corteccia dura e
resistente, eppure esse al loro interno celano un'anima morbida e
tenerissima, e le loro radici si intrecciano con le altre per
sorreggersi a vicenda.
Allo stesso modo, non tutti sanno che al di là dei nostri tacchi
alti e dietro le acconciature curate si nascondono ragazze che
studiano, che hanno dei valori e dei principi e che vengono
additate e criticate solo per aver deciso - un po' per gioco, un
po' per passione - di mettersi alla prova e dimostrare la propria
intraprendenza.
Chi sentenzia basandosi su ciò che solo in apparenza sembra, senza
conoscere e senza sperimentare, è ancora prigioniero di una
scontata e grossolana superficialità, la stessa che porta molti a
giudicare tutte noi delle «poco di buono», delle «ragazze che usano
il proprio corpo per raggiungere dei risultati», addirittura delle
«donne-oggetto».
Partecipare a miss Italia non consiste nello strumentalizzare il
proprio corpo, e di conseguenza scadere nell'opinione che l'aspetto
fisico sia più importante dell'intelligenza e della cultura…
anzi!
A vincere sono quelle che meglio riescono a dar dimostrazione della
loro personalità, della loro grinta, del loro coraggio.
Sì, coraggio che ci permette anche di sopportare a testa alta,
conservan-do sempre la nostra dignità e la nostra forza, le pesanti
e frequenti accuse che ci vengono costantemente rivolte.
Accuse umilianti e deludenti non solo nei confronti di noi miss, ma
anche di chi, come la nostra coordinatrice nonché «madrina» e
«angelo custode», da anni porta avanti una battaglia contro il
pregiudizio, per difendere noi e la propria persona con la
professionalità che caratterizza il suo lavoro nel campo di miss
Italia e non solo.
È triste dire che ci eravamo illuse che fosse ormai superata la
remota - per non dire primitiva - convinzione che la donna che
lavora, vive sola e si mantiene sia da condannare come spudorata e
impudica.
UNA DONNA INTELLIGENTE RESTA TALE SEMPRE, anche se ha un
bell'aspetto!!
Ed è triste pensare che se è anche bella debba sentirsi in
difficoltà o in condizione di disagio.
Inutile è ricordare che per questo concorso vengano fatte delle
valide selezioni anche dal punto di vista etico-morale: alle
ragazze con precedenti penali NON è permesso accedervi, e neppure a
quelle che in precedenza hanno posato in situazioni sconce, e da
tutte sono invece pretesi rispetto, educazione ed estrema
serietà.
Ebbene, ritenete ancora frivole delle ragazze che hanno voglia di
divertirsi, di provare una nuova esperienza, di conoscere nuove
persone e, perché no, di combattere timidezza e goffaggine, e che
GRAZIE a questo concorso acquistano sicurezza, umiltà, capacità di
confronto?
Con la speranza e la voglia di riportare onorabilità e giustizia al
concorso e a noi tutte, un saluto.
Un gruppo di miss (e chi le sostiene)
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