In ricordo di Tomas Franchini – Di Mauro Leveghi
Sempre indelebile il ricordo di Tomas: un amico, un fratello, un compagno di viaggio
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Morire in montagna, per un alpinista, è una drammatica fatalità impossibile da escludere. Ma ogni volta che avviene, in chi rimane vibra profondamente il senso del mistero e l’immenso dolore per la scomparsa di un amico, un fratello, un compagno di viaggio.
La morte di Tomas Franchini ci lascia attoniti. Eravamo abituati a vederlo sul palco o sul grande schermo, in occasione del Trento Film Festival, col suo modo di fare scanzonato e leggero.
Che fosse sul palco dell’Auditorium per ricordare Bruno Detassis, o nelle pellicole «Con le mie mani», diretto da Mattia Venturi e prodotto da Garofalo&IdeeAssociate, o «Los Picos 6500» di Marco Busacca, che raccontava il concatenamento in continuità di tutte le 13 cime più alte di Argentina, Cile, Bolivia, Tomas sapeva trasmettere al pubblico la cosa più semplice e al contempo importante della sua vita: l’amore per la montagna e l’alpinismo.
Il modo che ci sembra più adeguato per ricordarlo, quindi, è consigliare la visione di questi film, disponibili su InQuota.tv. In quelle immagini rimarrà per sempre indelebile il ricordo di Tomas, il suo sorriso e la sua umanità.
Mauro Leveghi
Presidente Trento Film Festival
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