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Cartoline di Bruno Lucchi: Sinfonia N° 2

Lo so, direte che le foto delle cartoline sono sempre fatte da me… Questa volta no!

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Ho la giustificazione. È vero queste foto non le ho fatte io, ma sono fatte con la mia Nikon Z6. Sono fatte a me e per me. Credo possa bastare!
 
Era più di un anno che non sentivo Aldo e sua moglie Luci, cari amici che vivono vicino a Venezia, quando mi hanno detto che sarebbero passati in Trentino e che si sarebbero fermati una giornata con noi, Graziella e io abbiamo accolto con gioia la notizia.
Non ci vediamo spesso, ma i nostri incontri sono sempre speciali. Moltissime le cose che abbiamo in comune: l’amore per l’arte, i viaggi, la cucina, la pesca e soprattutto la fotografia.
 
Aldo Gabbana è un fotografo, uno di quelli speciali.
 
Nel 1995 Rina Dalcanton direttrice della Galleria Novecento di Mogliano Veneto mi chiamò per una mostra dal titolo «Sculture per il vento» assieme a Toni Benetton.
Le nostre opere, quelle del maestro Toni e le mie, furono esposte nel grande Parco di Villa Conestabile a Scorzè, in provincia di Venezia; fu l’ultima mostra del grande scultore del ferro.
Durante la mostra Aldo mi regalò alcune foto fatte ad una coppia di sposi nel parco della villa assieme alle mie sculture. Quello fu il nostro primo incontro; primo di una lunga serie.
 
Dal mese di maggio sono al lavoro su un'opera di grandi dimensioni. Un lavoro impegnativo. Il soggetto è un tema su cui sto lavorando dal 1995.
È una continua ricerca, una sfida. È un'opera che mi contraddistingue.
Sono costantemente sedotto dalla bellezza e dall’armonia delle forme. «Equilibri» assieme all’«Androgino» e alle «Coppie» sono sicuramente le opere che più mi rappresentano, sono sculture che più volte ho ripreso nel corso degli anni.
 
La scultura «Equilibri» è stata l’immagine della copertina del mio primo prestigioso catalogo, pubblicato nel lontano 1995, per la mostra più importante dell’inizio della mia carriera di scultore, voluta da Agorà, all’epoca il più importante centro d’arredamento contemporaneo, con sede a San Giovanni Lupatoto VR.
L’opera è un gioco di equilibri, una ricerca continua, infinita, tra armonia e proporzioni. È un’opera in progress, un’evoluzione continua alla ricerca della perfezione.
 
Ci è voluto più di un mese di lavoro. Formare questa scultura è stato molto complicato.
L’argilla quando si modella è composta da un’alta percentuale di acqua, ciò rende questo materiale poco consistente e pesante.
Una scultura dalle dimensioni di quasi due metri ha bisogno di supporti che sostengano il peso, questi sostegni devono essere rimovibili.
Altra caratteristica dell'argilla è, che quando si asciuga e perde l’acqua, ha un calo di circa il 5 % e i sostegni, che servono alla costruzione della scultura, diventano un problema e si devono levare. Più le dimensioni aumentano, più diventa complicata l'operazione.
 
Ma la parte più complessa, dopo la formatura, è lo svuotamento della scultura stessa.
Dopo averla formata, quando la consistenza della creta lo permette, se si vuole portarla in cottura, la si deve svuotare, cioè asportare l’argilla interna, lasciando che la creta esterna abbia uno spessore uniforme, così che dopo una lunga asciugatura (processo che dura circa un mese) durante la cottura non si formino crepe o rotture.
Quando ho iniziato questa scultura ricorreva il primo anniversario della morte dell’amico-maestro Ezio Bosso. La sua musica compagna delle mie giornate, in quei giorni era più presente del solito.
Da quando ho iniziato la grande scultura «Equilibri», nel lettore CD “girava” la Sinfonia N°.2: Under The Trees Voices.
 
È una composizione creata per i Suoni delle Dolomiti - Festival di Musica in quota - dedicata ai grandi alberi abitanti il Parco naturale del Paneveggio in Trentino.
È qui che si riforniva Stradivari del legno di risonanza per fabbricare i suoi violini.
Questa Sinfonia, mi è entrata dentro, diventando un mantra. La sua energia era quella di cui avevo bisogno e che mi serviva per un realizzare un lavoro così importante e complesso.
 
Da qui la decisione di cambiare nome all'opera, dandole il nome di “Sinfonia n.2”. Non è solo un nuovo titolo, è soprattutto un omaggio al grande Direttore d’orchestra, compositore, pianista, un modo per ringraziarlo per la sua musica che mi ha accompagnato in questi anni, assieme alla sua amicizia e a ricordi di momenti incredibili.
È difficile raccontare l’energia necessaria per costruire una scultura complessa come questa, soprattutto di queste dimensioni ma, forse, è più complicato spiegare come la musica di Ezio mi abbia ispirato e sostenuto nella realizzazione di quest’opera.
 
Cerco sempre di documentare con autoscatti le opere su cui sto lavorando, anche se di buona qualità, sono comunque scatti costruiti, pensati, non possono essere spontanei.
La visita dell’amico fotografo è stata provvidenziale ed un grande regalo. Così sono nati questi scatti che hanno fermato il momento magico degli ultimi ritocchi dell’opera «Sinfonia N°2».
 
Aldo mi aveva ritratto in più occasioni, ma in questa si è superato. Sono scatti strepitosi.
Grazie Aldo per la tua amicizia e per queste splendide immagini.
Grazie Ezio per quanto mi dai, mi hai dato, e continui a regalarmi.
 
Bruno Lucchi.



























 Bruno Lucchi 
Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme -  Trento - [email protected]
+39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737 - www.brunolucchi.it
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