Verona, prosit con i vini in anfora – Di Giuseppe Casagrande
Il 7 e 8 giugno Veronafiere in collaborazione con il Merano WineFestival ospita oltre 100 aziende provenienti da Georgia, Francia, Slovenia e Italia
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Ottomila anni di storia enoica: dalla Georgia a Verona. Dalla terracotta alle moderne barrique.
Una storia affascinante che si lega in modo indissolubile a quella del vino, in quanto contenitore prezioso per la conservazione e il trasporto della sacra bevanda più volte citata nelle Sacre Scritture.
Bevanda che racchiude in sè numerosi simboli: immagine di sapienza, di benedizione, di matrimonio felice e di dolce relazione che intercorre tra Dio e i suoi figli.
Recita il Vangelo di Giovanni: «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui fa molti frutti.»
Quei primi contenitori in terracotta della bevanda sacra agli Dei
Le anfore in terracotta sono considerate i primi, arcaici contenitori di questa sacra bevanda. Un patrimonio di esperienze che abbraccia vitigni, suoli e terroir. Anfore utilizzate durante la fermentazione, per l’affinamento, per il trasporto. Anfore diverse per forme, volumi, porosità, materiale (dalle giare in terracotta al gres).
Bene, il pianeta anfora sarà protagonista dell'evento «Amphora Revolution» in programma a Verona (Gallerie Mercatali) venerdì 7 e sabato 8 giugno.
L'evento nasce da un'idea del patron del Merano WineFestival, Helmuth Köcher, in collaborazione con Vinitaly. Si tratta della prima rassegna vinicola dedicata interamente al mondo delle giare in terracotta ed alle eccellenze di questa particolare nicchia dell’enologia.
Una tecnica di vinificazione millenaria che oggi diventa rivoluzionaria
Oltre 100 le aziende vitivinicole italiane produttrici di vini in anfora coinvolte insieme ad una selezione di vini georgiani, protagonisti di un percorso di degustazione che conduce alla scoperta di una tecnica di vinificazione antica, oggi considerata rivoluzionaria, perché innovativa in risposta alle sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico sempre più concreto. E poi panel scientifici e di ricerca, tavole rotonde e masterclass che esplorano ed approfondiscono tecniche, biodiversità, segreti e approcci riguardanti l’arte enoica dei vini in anfora, la sua evoluzione negli anni e nei territori di riferimento.
Helmuth Köcher: «I vini in anfora, espressione di autenticità e naturalità»
Helmuth Köcher, in sede di presentazione dell'evento, ha detto che «Amphora Revolution è nato con l’obiettivo di mettere in scena un nuovo trend del mondo del vino: il recupero di una tecnica antica come innovazione che molte aziende italiane e internazionali stanno sperimentando negli ultimi dieci anni. Un evento che ha lo scopo di sostenere e valorizzare il vino in anfora, espressione di autenticità e naturalità. Amphora Revolution rappresenta anche una speciale opportunità di confronto e dibattito, scientifico e di ricerca, su vitigni, tecniche e approcci, per dare una direzione e un futuro a questa nicchia del settore vinicolo».
Le anfore trentine di terracotta realizzate a Mori da Francesco Tava.
Maurizio Danese: «Amphora Revolution sarà la nostra piccola Davos»
Per Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere, la collaborazione MeranoWine Festival e Veronafiere-Vinitaly si fonda su un comune binomio di azione: sostenere il settore del vino e creare opportunità. «Amphora Revolution», che rappresenta una nicchia di valore dal Dna sostenibile, si inserisce a pieno titolo sia nel nuovo corso di Vinitaly iniziato nel 2023 sia nel piano strategico di Veronafiere «One 2024-2026».
Un progetto triennale impegnativo che contempla eventi ed azioni di sviluppo anche su Vinitaly. «Amphora Revolution» si presenta come una piccola Davos per lo sviluppo di un comparto e di una tendenza che trova sempre più estimatori, tra i produttori e i consumatori.
Raul Barbieri, direttore commerciale di VeronaFiere, ha aggiunto che «Amphora Revolution» vuole dare visibilità a un comparto che sta suscitando molta attenzione anche a livello commerciale.
«Per questa prima edizione abbiamo centrato l’obiettivo espositivo con 101 aziende provenienti da tutte le regioni italiane a cui si aggiungono produttori da Georgia, Francia e Slovenia. Un’offerta completa che fa di Amphora Revolution la principale piazza di questa particolare produzione enologica.»
Helmuth Köcher, patron del Merano WineFestival, ideatore dell'evento.
Attilio Scienza: «Questi vini ci consentono di tornare alle origini»
Attilio Scienza, tra i massimi esperti di viticoltura al mondo, ha sottolineato che «questo evento è uno strumento di comunicazione importantissimo per i consumatori che bevono più con il cervello che con la bocca. In questo momento caratterizzato dal cambiamento climatico e da una dispersione del consumo da parte dei giovani, attratti da altre bevande o dai nuovi low alcol, i vini in anfora possono essere una risposta sia alle sfide del clima sia per ripristinare il rapporto dei consumatori con il vino. Amphora Revolution ci consente di tornare alle origini, ai vitigni antichi diffondendone anche la cultura, soprattutto tra i giovani che, credo, potranno essere il primo target di wine lovers della rassegna.»
Il luminare e accademico trentino prof. Attilio Scienza.
In degustazione, oltre ai vini in anfora, i vitigni antichi e i vini subacquei
Il programma si apre ufficialmente venerdì 7 giugno (ore 14.30) con la premiazione degli «Amphora Platinum Awards» e la presentazione della nuova guida ufficiale «The WineHunter Amphora Award» 2024, la prima dedicata interamente ai vini in anfora.
Nella due giorni, le Gallerie Mercatali ospiteranno il walk around tasting dei vini in anfora, ma anche una selezione di vini subacquei e vitigni antichi, con la partecipazione di Graspo (Gruppo di ricerca ampelografica sostenibile per la preservazione della biodiversità viticola) che identifica, cataloga e vinifica vitigni antichi e minori a livello nazionale e internazionale. Inoltre, un percorso incentrato sui vini provenienti dalla Georgia, luogo in cui ebbe inizio la tradizione della vinificazione in anfora 8.000 anni fa, completa un focus sui vini prodotti in giare di terracotta portando in scena i Qvevri Wines.
L'enologo Aldo Lorenzoni del gruppo di ricerca Graspo.
Il programma dei convegni scientifici: dal passato ai vini del futuro
Ricco il programma di convegni tecnico scientifici e di ricerca ad iniziare dalla giornata inaugurale con «The Wine Odyssey - from the past to the future» (ore 15) il panel scientifico a cura del professor Attilio Scienza, che esplora l’odissea del vino attraverso i secoli, analizzando le tecniche e le innovazioni che hanno trasformato la viticoltura, dall’antichità ai giorni nostri. E poi «Grape Tracker. Vitigni dal passato per i vini del futuro» (ore 17, con Aldo Lorenzoni di Graspo) che racconta, invece, l’evoluzione dei vitigni e delle tecniche di vinificazione nel tempo e la loro influenza oggi. Il simposio si conclude (dalle 18 alle 20) con «Evoluzione dei vitigni e delle anfore. Il miglioramento genetico delle varietà genetiche: La selezione clonale e la creazione di genotipi resistenti alle malattie», un panel di ricerca in collaborazione con Vivai Rauscedo.
Sabato 8 giugno (ore 11.30) la tavola rotonda «Enologi italiani a confronto», moderata dai giornalisti Andrea Radic e Francesca Granelli, che esamina le diverse prospettive, esperienze e approcci degli enologi italiani di talento: Elena Casadei (Le Anfore), Michele Bean (Roi Clar), Enrico Giovannini (Ottomani), Francesco Mondini (Etruscanywine), Robin Baum (Winemakersclub Italia), e Josef Reiterer (Arunda). La tavola rotonda sui «Vini georgiani: i segreti millenari di questa affascinante regione vinicola, dalle tecniche di vinificazione ancestrali alla varietà di vitigni autoctoni» (ore 14), condotta da Helmut Köcher, andrà alla scoperta dei segreti millenari di questa regione vinicola, tra tecniche di vinificazione ancestrali e vitigni autoctoni. Seguirà il convegno dedicato ai «Produttori di anfore», dalla selezione delle materie prime alla lavorazione artigianale, condotto da Helmut Köcher e con la partecipazione di Michele Bean di Sirio Anfore, Massimo Carbone di Winejars, Luca Risso di Clayver, e Federico Manetti di Manetti e Gusumano.
Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere.
Cinque Masterclass: il confronto tra tecniche moderne e del passato
Cinque le Masterclass: il 7 giugno (ore 17), «Vini Rossi in Anfora - Un viaggio alla scoperta dei sensi, dal passato al futuro: il confronto» con la degustazione di sei vini rossi prodotti in anfora, mettendo a confronto tecniche antiche e moderne, evento moderato da Andrea Radic insieme a Simona Geri The WineSetter, membri della nuova commissione «The WineHunter Amphora Award». A seguire (ore 19) «10 Custodi per 10 Vitigni Rari - biodiversità viticola in Italia», moderata da Aldo Lorenzoni di Graspo. L’8 giugno (ore 13.30), la masterclass di Roero Bric Castelvey «Territorio unico: Langhe bianco - Langhe Rosso» e, a seguire, «L’arte dell’anfora: sensazione ed evoluzione del vino bianco in terracotta» con la degustazione di sei vini bianchi, espressione della naturalità e della purezza. Chiude (ore 17) «Underwater Wines - Vino Subacqueo: alla scoperta delle profondità della maturazione del vino», con una panoramica sul particolare processo di invecchiamento ed affinamento sotto il mare.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]
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