Passando da luoghi-simbolo della Resistenza, la Via degli Abati termina a Pontremoli, dove si ricongiunge con la Francigena e dove comincia la Via del Volto Santo
A Groppallo e a Bardi ci raccontano le storie dei migranti dell’Appennino parmense-piacentino, che da metà ‘800 cercarono fortuna in Francia e in Inghilterra
Molti preferiscono iniziare la Via degli Abati da Bobbio, luogo simbolo di questo cammino con l’antica Abbazia di San Colombano, uscendo dal mitico Ponte Gobbo
Dall’Oltrepò Pavese, passeggiando tra colline e vigneti, entriamo nella Val Tidone, dove nei suoi paesini si ricorda ancora San Colombano, con statue e lapidi
Percorsa dal VII secolo dai monaci di Bobbio, attraversava gli Appennini in terra longobarda, prima che la Francigena diventasse la via principale per Roma
A Siviglia termina la Via Serrana, dopo esser passati, tra oliveti e campi infiniti, da Montellano e Utrera, dove ci godiamo panorami e pietanze tipiche dell’Andalusia
In cammino si passa dal silenzio al caos, come succede arrivando a Ronda, patria della corrida, città che però si fa perdonare con i suoi scorci e la sua tradizione
Dopo San Martin del Tesorillo la Via Serrana si snoda tra parchi e riserve naturali dove trionfa il bosco mediterraneo, tra sughere, fiumi, forre e paesini bianchi
Un breve cammino nelle terre di Al-Andalus, con un clima perfetto per i mesi autunnali o invernali, dalle Colonne d’Ercole a Sevilla
Dopo poco meno di due settimane di cammino nell’Appenino tosco-emiliano e nelle foreste umbre, passando dai conventi cari a San Francesco, arriviamo ad Assisi