Verso l’8 maggio – Di Davide Brugna
Oggi vogliamo fermarci un momento alla scoperta di queste splendide... geofite
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Se ci soffermiamo un attimo con il calendario alla mano, dovremmo notare che l'otto marzo è ormai dietro l'angolo e quindi oggi si parla della pianta simbolo della festa della donna, la Mimosa.
Tagliamo subito la testa al toro, tutti i miei clienti mi domandano se da noi possa resistere l'inverno e alla mia risposta positiva mi guardano con faccia perplessa.
Chiariamo subito tutti i dubbi, non è un Pino, quindi nel posizionarla bisogna seguire certi accorgimenti; fondamentale è sapere che la Mimosa male sopporta i venti freddi e il gelo prolungato.
Quindi se vogliamo tenerla in vaso ricordiamoci di spostarla vicino ad un muro bene esposto durante il periodo invernale.
Se volessimo piantarla va benissimo, ma anche in questo caso è bene posizionarla vicino ad altre piante dove si possa creare un microclima che l'aiuti contro il gelo.
Garantisco che a Trento ho visto giardini privati con piante anche di quattro metri.
Ci sono tantissime specie di Mimose, visto il suo scarso utilizzo e soprattutto per semplificarne la spiegazione, farò una linea guida generica che possa andar bene un po' per tutte.
La Mimosa è una pianta di origine australiana che può raggiungere anche i venti metri di altezza, da noi la possiamo trovarne a perdita d'occhio soprattutto in Liguria, dove ci sono vere e proprie coltivazioni atte alla produzione dei rami che verranno spediti in tutta Italia per la festa della donna.
In Italia tendenzialmente non superano mai i 15 metri di altezza (che non sono pochi…), a seconda della specie la fioritura può cominciare con inizio gennaio, per le precoci e protrarsi fino ad inizio primavera.
Il fiore lo conosciamo tutti, è un piccolo pon pon giallo grande massimo un centimetro, riunito con tanti altri per formare delle splendide infiorescenze, queste possono essere lunghe anche venti centimetri, se il fornitore le ha raccolte bene, i fiori possono durare anche settimane nell'acqua.
Per quanto la riguarda la coltivazione, la Mimosa, oltre al problema del gelo prolungato e non del freddo, richiede un apporto idrico notevole anche se abbiamo già una pianta grande. Anche per quanto riguarda la concimazione è esigente, dovremo intervenire una volta a primavera e una in autunno.
Chi ha mai avuto una Mimosa è a conoscenza della sua crescita molto vigorosa, è fondamentale potare anche con decisione appena finita la fioritura, dobbiamo essere in grado di formare una chioma bilanciata e cercare sempre di ridurre i rami di circa un terzo della loro lunghezza.
I consigli per gli acquisti sono semplici, la pianta deve essere di un bel verde intenso, fate la prova delle foglie, se vedete che toccandola le foglioline cadono vuol dire che ha subito un forte stress idrico, stessa cosa accade ai boccioli...
Ultima accortezza, il «pane in terra» della pianta deve essere molto umido, se è secco vedrete che in un paio di giorni accadrà ciò che abbiamo appena descritto.
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
Buon lavoro, Brugna dott. Davide
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