Ambulatorio di osteopatia metabolica – Di Nadia Clementi
Ne abbiamo parlato con il dottor Bortolotti, Direttore di Reumatologia a Trento e con il dottor Jaber, specialista in reumatologia e osteopatia metabolica
Dottor Masen Abdel Jaber.
Negli ultimi decenni si è verificato un significativo incremento della sopravvivenza e delle guarigioni di molti tumori.
Tuttavia, nei casi di regimi terapeutici combinati, compaiono effetti secondari a lungo termine, come l'osteoporosi, che devono essere presi in considerazione e trattati tempestivamente.
Il danno osseo indotto dalla terapia, il cui meccanismo patogenetico differisce a seconda del tipo di trattamento instaurato, può manifestarsi rapidamente, ma può anche rimanere latente e rivelarsi dopo qualche tempo: in ogni caso il riconoscimento precoce di tale complicanza e il suo trattamento immediato possono consentire di ridurre l’incidenza di fratture.
In ambito oncologico non è sempre possibile stabilire gli effetti di un farmaco sullo scheletro poiché molti protocolli utilizzano più sostanze e vengono frequentemente modificati.
Pertanto risulta opportuno monitorare nel lungo periodo la densità minerale ossea (BMD) dei pazienti che sono stati trattati con terapie potenzialmente lesive dello scheletro.
In soccorso alle possibili conseguenze di riduzione della microarchitettura e delle alterazioni della massa ossea, è stato istituito, presso il Day Hospital di Reumatologia dell’Ospedale S. Chiara di Trento, un ambulatorio di osteopatia metabolica.
L’ambulatorio collabora attivamente anche con la rete clinica Breast Unit di Trento (ne abbiamo già parlato - vedi) con lo scopo per preservare la salute dell’osso delle pazienti sottoposte a terapie ormonali.
Noi per saperne di più abbiamo contattato il dott. Bortolotti Direttore dell’Unità Operativa di Reumatologia presso l’Azienda per i Servizi Sanitari di Trento e il dott. Masen Abdel Jaber dirigente medico specialista in reumatologia che oltre alle sue competenze si occupa anche della gestione dell’ambulatorio di osteopatia metabolica di Trento
Curriculum dottor Roberto Bortolotti.
Curriculum dottor Masen Abdel Jaber.
Dottor Roberto Bortolotti.
Dottor Bortolotti che cosa sono le osteopatie metaboliche?
«L’osso è un tessuto che si rinnova per tutta la vita.
«È formato da una parte minerale (i Sali di calcio e fosfato) una parte organica di sostegno (le fibre collagene) e una parte cellulare con due tipi di cellule ben distinte che hanno compiti molto diversi e tra loro interconnessi: gli osteoclasti che riassorbono l’osso più vecchio o danneggiato e gli osteoblasti deputati alla ricostruzione di osso nuovo con le sue proprietà meccaniche ideali in presenza di un adeguato apporto di calcio e vitamina D.
«Ci sono molte condizioni patologiche in cui questo equilibrio non si mantiene e quindi l’osso si indebolisce fino a fratturarsi per traumi minimi.»
Quali sono le cause principali e come vengono diagnosticate?
«Il tessuto osseo risente di molte condizioni ormonali e meccaniche.
«È noto per esempio che l’allettamento o il disuso portano ad un indebolimento dell’osso attraverso un eccesso di riassorbimento minerale. Da qui l’importanza di mantenere sempre una adeguata attività fisica.
«Esistono poi delle condizioni ormonali in cui il bilancio calcio diventa negativo e la massa ossea si riduce. La condizione più diffusa è la menopausa nella donna in cui viene a mancare l’azione protettiva degli estrogeni.
«Questo ormoni infatti favoriscono la formazione dell’osso nella adolescenza e contengono la perdita di minerale nell’età fertile. Alla menopausa si assiste a una accelerazione della perdita di osso per azione eccessiva degli osteoclasti rispetto agli osteoblasti.
«Altre malattie endocrine che coinvolgono l’omeostasi del calcio possono influenzare l’integrità del tessuto osseo come ad esempio l’ipertiroidismo o l’iperparatiroidismo.
«Anche l’eccesso di cortisolo o l’uso protratto di farmaci cortisonici, influenzano negativamente il bilancio osseo conducendo ad una situazione di fragilità ossea.»
Dottor Jaber com’è strutturato l’ambulatorio di osteopatia metabolica di Trento?
«L’ambulatorio per la diagnosi e cura dell’osteopatia metabolica è dedicato principalmente alle pazienti con diagnosi di carcinoma mammario in terapia con farmaci inibenti la funzione ormonale.
«La programmazione delle visite è strutturata e concordata attraverso una collaborazione con la Unità Operativa di Oncologia.»
Quando è necessario iniziare le terapie per proteggere le ossa e come?
«L’utilizzo del trattamento osteoprotettivo nelle pazienti con carcinoma mammario è indicato nei casi in cui l’iter oncologico preveda la assunzione di farmaci volti a deprimere lo stato ormonale della paziente.
«Sono compresi in questa categoria gli inibitori delle aromatasi (letrozolo, exemestane, anastrazolo) e gli analoghi LhRH volti a indurre la menopausa (triptorelina e leuprorelina).»
Perché le donne ammalate di tumore al seno subiscono le conseguenze della fragilità ossea indotta dalle terapie ormonali?
«Lo sviluppo di fragilità ossea nelle pazienti con carcinoma della mammella è il risultato della deprivazione ormonale indotta dalla terapia antitumorale, essendo gli estrogeni deputati alla protezione della mineralizzazione dell’osso. Tale calo è variabile come entità e rapidità a secondo dei trattamenti utilizzati.
«Le pazienti maggiormente penalizzate sono quelle giovani (<50), in cui il trattamento con farmaci induttori della menopausa determina un crollo dei livelli ormonali: tale calo scatena pertanto una sensibile attivazione del metabolismo osseo che si traduce in una perdita di quantità e soprattutto qualità della mineralizzazione ossea.»
È sempre possibile trattare il paziente oncologico?
«L’utilizzo di trattamenti osteoprotettivi è indicato nel caso in cui la malattia oncologica necessiti di terapie deprimenti lo stato ormonale.»
Quali sono i trattamenti possibili in questa categoria di pazienti?
«I trattamenti proposti per la cura della osteopatia metabolica comprendono un adeguato apporto calcio e vitamina D accompagnati da un intervento farmacologico con inibitori del riassorbimento osseo.
«La scelta di questi ultimi è il frutto di una integrazione di vari elementi, in grado di definire il grado di rischio osteoporotico e fratturativo della paziente:
• dati anamnestici (età, pregresse fratture, fattori di rischio fratturativi;
• esami strumentali (MOC e radiografia dorso-lombare);
• esami ematochimici, tra cui gli indici di metabolismo osseo. Fondamentale risulta il valore di CTX (peptide N terminale), indice della rapidità con la quale l’osso viene riassorbito. Un dato elevato suggerisce una condizione particolarmente a rischio, come spesso capita nelle pazienti giovani in cui è stata indotta la menopausa con analoghi LhRh o tramite chemioterapia.
«Le terapie osteoprotettive a disposizione sono: bifosfonati per os (alendronato) o per via endovenosa (zoledronato a cadenza semestrale/annuale), riservati ai casi non particolarmente a rischio e denosumab, anticorpo monoclonale assunto per via sottocutanea a cadenza semestrale. Questo risulta particolarmente indicato nelle pazienti a maggiore rischio.
«È utile iniziare il trattamento nelle settimane successive l’inizio dei farmaci inducenti il blocco ormonale.
«Le terapie osteoprotettive non sono gravate da pagamento di ticket, essendo rimborsate dal servizio sanitario nazionale (nota AIFA 79).
«Nella gestione del paziente a rischio fratturativo risulta inoltre importante un corretto stile di vita che comprenda lo svolgimento di attività fisica, un adeguato introito di calcio attraverso la dieta e l’eliminazione del fumo di sigaretta.»
Quanti pazienti avete trattato nell’ultimo anno?
«Nel corso del 2021 sono state valutate in prima visita circa 200 pazienti.»
L’accesso alle cure è in convenzione con APSS? Per informazioni e prenotazioni a chi ci si deve rivolgere?
«Il servizio ambulatoriale di osteopatia metabolica è totalmente a carico del SSN.
«La prenotazione delle prime visite viene effettuata esclusivamente dalla Unità Operativa di Oncologia, con la quale abbiamo pertanto attivo un canale diretto. Gli specialisti Oncologi valutano di caso in caso, se presenti indicazioni a una valutazione osteometabolica, con eventuali prescrizioni di esami e accertamenti propedeutici alla stessa.»
Nadia Clementi – [email protected]
Dott. Roberto Bortolotti
Dott. Masen Abdel Jaber
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