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La politica nel futuro della Sanità – Di Nadia Clementi

L’Udc si appella all’art. 32 della costituzione che prevede la salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività e la gratuità delle cure per indigenti

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Foto di Carlo Alberto Covelli.

Si è svolto venerdì 17 febbraio presso la Sala della regione a Trento l’evento «Sanità territoriale Trentina:chi non la vuole?» organizzato dall’Unione di Centro del Trentino Alto Adige S?dtirol.
Relatori del convegno l'Assessore provinciale alla Sanità Stefania Segnana, il vice presidente Perfexia Antonio Giorgi, responsabile presso la Segreteria Nazionale dei Rapporti con il PPE ing. Cesare Scotoni, conclusioni del Commissario UDC per il Trentino A. Adige Robero Dal Ri. Moderatrice Antonella Carlin.
Sul tavolo dei relatori un panel di confronto tra i tecnici del settore su forme, mezzi e tecnologie al servizio dell’organizzazione della Sanità di Territorio ed un momento di confronto politico sui bisogni e le prospettive di quella Trentina.
 
A Presentare l’evento Paolo Zanlucchi Commissario Provinciale UDC per il Trentino, nel suo discorso di apertura ha analizzato le prospettive future dell'offerta sanitaria territoriale in termini di prestazioni ed in relazione al fabbisogno sanitario della popolazione.
«Il diritto alla salute non deve essere solo per pochi, è una delle sfide più alte del prossimo Consiglio provinciale, – afferma Zanlucchi. – Oggi più che mai serve una specifica attenzione a uno dei diritti fondamentali prevista dalla nostra Carta Costituzionale.
«Dall’UDC quindi – conclude Zanlucchi – arriveranno fin da oggi risposte di concretezza a partire dal tema della salute, una spinta formidabile per far decollare con forza e competenza, senza promesse generiche ma con la conoscenza realistica del sistema e delle misure indispensabili da mettere in atto.»
 

 
A prendere la parola l’Assessore alla Sanità Stefania Segnana che nel fare un bilancio positivo su quanto è stato messo in atto nel sistema sanitario trentino in questi ultimi anni, dalla Facoltà di Medicina, all’investimento sull’innovazione come la telemedicina che ha permesso di ridurre le liste di attesa dei consulti emersi dalla pandemia.
Con il suo intervento ha riconosciuto anche la grave difficoltà nel reperire medici.
«Per cercare personale sanitario è stato attivato un sistema per rendere il territorio più attrattivo, investendo sulle strutture e nella tecnologia.»
 
A seguire l’intervento tecnico di Antonio Giorgi vice presidente di Perfexia, centro d’eccellenza in ambito di big data analytics proprietaria della piattaforma software «Health Insights», unica in Italia per il sistema Sanitario Nazionale.
Nel suo breve intervento ha cercato di illustrare l’importanza della banca dati dei pazienti nel settore medico-sanitario.
«L’analisi dei dati – ha spiegato Antonio Giorgi – apporta informazioni significative e vitali per il miglioramento delle funzioni, lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia e il superamento delle inefficienze.
«Un esempio può essere la raccolta di dati in merito agli effetti collaterali di un farmaco, incrociando i quali medici e specialisti potranno orientare le loro prescrizioni preservando la salute dei pazienti e facendo risparmiare tempo e denaro al sistema sanitario.»
 

 
Il suo intervento è stato più volte disturbato dalle grida di un gruppo di diffidenti presenti in sala, che non vogliono essere incasellati in una banca dati di cura.
Per mitigare la situazione ha preso la parola il responsabile presso la Segreteria Nazionale dei Rapporti con il PPE ing. Cesare Scotoni il quale ha ribadito «che Il malato deve poter avere fiducia in chi fornisce indicazioni e risposte al bisogno e dovrebbe arrivare in ospedale solo dopo aver eseguito un percorso diagnostico, un’anamnesi precisa da competenze diverse e distanti che lo abbiano indirizzato.
«Se poi il Servizio Sanitario Nazionale non fa questo, tradisce la Costituzione, – puntualizza Scotoni. – L’uso degli strumenti informatici o del teleconsulto o della telemedicina non possono essere oggetto di trattativa sindacale da parte dei medici di base, le cui performances in termini di efficacia vanno giudicati dai Servizi Sociali dei Comuni dove operano e non dai contabili.
«Il Trentino è ancora in tempo a darsi un traguardo ambizioso, – conclude Scotoni. – Dopo il tramonto inglorioso della XII Legislatura, serve gente nuova, nuova in tutti i sensi, nell’apparato provinciale che oggi è presieduto da Stefania Segnana, assessore che sicuramente è stata lontana dal verminaio che le fideiussioni maltesi
 
A concludere l’intervento il Commissario UDC per il Trentino A.Adige Roberto Roberto Dal Ri che ha posto all’attenzione dei presenti tre concetti fondamentali per lo sviluppo della sanità Trentina: ampliamento, riorganizzazione e valorizzazione.
«Dobbiamo guardare al futuro con uno spirito costruttivo – afferma Dal Ri – trovando delle risposte nel fare rete sociale, con i Comuni, con le farmacie e con il volontariato per far sì che il sistema assistenziale soddisfi i bisogni di cure in primis del paziente.»

Nadia Clementi – [email protected]

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Luigi 08/05/2023
Una persona normalmente funzionale, non può avere nessuna fiducia, in taluni personaggi .Con lampante il trattamento senza alcuna valida comprovata motivazione, sanitaria subito in tre anni, di ampio ricatto. Tutti i personaggi partecipanti vanno sostituiti, e isolati. L'obbligo di museruola utente ancora vigente , basta, in abito sanitario,e insegna, che si applicano ancora arroganza e altro inconcepibile. Passare alla storia in questo modo, non deve accadere.
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