Centro Arte La Fonte: «Regalo di Natale» – Di Daniela Larentis
La collettiva, inaugurata in occasione delle festività natalizie, resterà aperta a Caldonazzo presso la sede dell’Associazione fino al 31 dicembre 2022
>
È in corso presso il Centro d'Arte La Fonte di Caldonazzo, Trento, una collettiva dal titolo «Regalo di Natale», organizzata in occasione delle festività che annunciano il nuovo Anno. Resterà aperta fino al 31 dicembre 2022 dalle 17.00 alle 20.00 e nei giorni festivi anche al mattino, dalle 10.00 alle 12.00.
Nove i pittori coinvolti: Adriana Fontanari, Aldo Pancheri, Canzianilla Zangoni, Ivo Fruet, Marco Berlanda, Maximillian Wagner, Pietro Verdini, Sabrina Broll e Sara Bolner, ai quali si aggiungono lo scultore Leonardo Lebenicnik e la ceramista Irma Marchesoni.
Spiega il presidente dell’associazione Waimer Perinelli: «Alcuni artisti sono dei giganti nell'arte trentina e internazionale.
Pietro Verdini, 87 anni, il gigante buono della lunigiana; Aldo Pancheri, 80 anni, il fondatore del MAT, Movimento Arte Timbrica; Ivo Fruet, un giovanotto di 78 anni che disegna fantasie dell'anima e Maxmillian Wagner, 72 anni, allievo e docente dell'accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Marco Berlanda, da poco scomparso.
Sono loro, assieme a Leonardo Lebenicnik (nato in Kosovo, da molti anni opera con successo in Italia usando materiali naturali, rocce, legno, ferro), che con generosità hanno accolto nella stessa mostra le opere di autori meno noti.
«Un’esposizione – prosegue – che segna il ritorno di Sabrina Broll, la quale ha composto un collage con creazioni e idee di dodici persone che, pur non essendo artisti di professione, hanno l’arte nel cuore: disegni, pensieri e opere che formano una striscia lunga 6 metri.
Adriana Fontanari, di Pergine, e Sara Bolner - aggiunge - coltivano con gentilezza d'animo la passione per la pittura, pastello, acquerello, olio.
«Adriana ha realizzato per l’occasione un inedito allestimento: un alberello illuminato semplice quanto originale.
«Sara è alla prima mostra pubblica e vi espone due delicate opere eseguite con l'acquerello.
«Canzianilla Zangoni di Caldonazzo ha esposto con successo anche la scorsa estate. Anche lei non è pittrice di professione ma si accosta all'arte con rispetto, timidezza e volontà.
«Infine, Irma Marchesoni lavora la ceramica per passione, la colora al forno e i suoi disegni sembrano liberarsi dalla creta per volare nello spazio.»
Il percorso espositivo offre l’opportunità di ammirare opere di artisti conosciuti e meno conosciuti che hanno saputo trasmettere lo spirito del Natale.
Ci soffermiamo in particolare innanzi a quelle di Pietro Verdini, di Ivo Fruet, di Aldo Pancheri, di Marco Berlanda, pur apprezzando i lavori degli altri pittori in mostra.
Vogliamo spendere due parole, accennando brevemente al loro percorso artistico, essendo nomi importanti del panorama artistico trentino e internazionale.
Pietro Verdini
Pietro Verdini nasce in un paesino in provincia di Massa Carrara ottantasei anni fa.
Alla prematura morte del padre, viene affidato ai nonni materni; entra in un collegio francescano a studiare, circa a metà degli anni cinquanta lascia il convento e si arruola nella Guardia di Finanza.
Agli inizi degli anni sessanta viene trasferito in Alto Adige dove poi conosce l’artista Conrad Peter Bergmann, diventando suo allievo.
Circa a metà degli anni sessanta è a Trento, dove frequenta il gruppo Arti Visuali e la Galleria Fogolino, diretti da Mariano Fracalossi, e le Gallerie Il Castello e La Tavolozza, del pittore Gino Castelli.
Si sposa, si trasferisce a Pergine, lasciando la Guardia di Finanza per dedicarsi completamente alla pittura.
Realizza nel tempo importanti esposizioni, sia in prestigiose sedi istituzionali che in gallerie private.
Ivo Fruet
Ivo Fruet nasce a Pergine Valsugana nel 1942. Frequenta l’Istituto d’Arte di Trento e dopo il diploma, negli anni sessanta prosegue gli studi a Roma sotto la guida di Gentilini e Maccari presso l’Accademia di Belle Arti.
Sono gli anni in cui frequenta lo studio di Aldo Caron, è attento spettatore delle nuove tendenze e correnti artistiche romane e americane, come delle primissime esposizioni e manifestazioni delle avanguardie dell’astrattismo e dell’informale italiano.
Le sue opere sono esposte in numerose rassegne che documentano i percorsi dell’arte in Trentino al Mart di Rovereto, a Trento e mostre a Cannes al Gran Palais du Cinemà, al Palais Liechtenstein a Felldkirk, a Roma, Milano, Bologna e Padova. Vive e lavora a Pergine Valsugana.
Aldo Pancheri
Aldo Pancheri nasce a Trento nel 1940. È iniziato alla pittura dal padre Renato.
Nel maggio del 1954 un grande e indimenticabile poeta, Alfonso Gatto, lo presenta in un’esposizione personale alla Sala degli Specchi di Trento.
Pancheri consegue il primo premio Diomira nella X edizione e due secondi premi al San Fedele, a Milano.
Con Schmid e Luigi Senesi affronta per la prima volta un’esposizione in una sede pubblica al Museo Civico di Palazzo Sturm a Bassano del Grappa.
Negli anni ’70 si trasferisce a Milano.
Nel 1983 espone in una personale alla galleria Il Traghetto di Venezia, di Gianni De Marco che diviene il suo gallerista.
Dal 1980 collabora con lo stampatore Giorgio Upiglio in tecniche sperimentali con composti plastici di propria invenzione.
Pancheri dal 2014 propone Arte Timbrica quale risultato di molti anni di espressività nell’ambito della pittura segnica.
Attualmente vive e lavora a Trento. Sue opere si trovano in prestigiose gallerie e sedi istituzionali, sia in Italia che all’estero.
Marco Berlanda
Marco Berlanda nasce a Trento nel 1932. Fin da bambino manifesta un notevole interesse per la pittura e il disegno.
Autodidatta può dedicarsi con assiduità all’arte solo in età matura, dal 1975, quando comincia ad entrare in contatto con diverse Associazioni come il Gruppo Studio Arti Visuali di Trento, il Gruppo La Cerchia- Artisti Trentini ed il Gruppo U.C.A.I., sempre di Trento. La sua arte è caratterizzata da una spiccata propensione ad esaltare il lato emotivo della realtà.
Tra le numerose sue partecipazioni a mostre personali e collettive ricordiamo a titolo esemplificativo quella alla «Internationale Künstlerborse» di Francoforte nel 1984, la presenza alla rassegna «El encuentro de dos mundos» dell'Estado de Sonora in Messico nel 1992. Per due volte gli viene conferito il «Premio Nazionale Naïf» di Luzzara, fondato da Cesare Zavattini.
Una mostra da vedere, cogliendo l’occasione per assaporare il fascino di Caldonazzo e del suo meraviglioso lago.
Daniela Larentis – [email protected]
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento