Il nuovo disco di Malika Ayane è «volutamente imperfetto» perché si rifà all’animo umano
Ha cantato la sua «Ricreazione», amorosa e passionale, a Trento per la stagione Musica d’autore del Centro Santa Chiara – Di Sandra Matuella
Organizzato da Fiabamusic, il concerto era una tappa del tour di Malika Ayane, che prende appunto il nome da Ricreazione il suo nuovo disco «volutamente imperfetto perché si rifà all’animo umano – spiega la cantante. – È una storia d’amore e attraversa due fasi: la prima, da dove emerge la parte più irrazionale, istintiva e passionale, la seconda dove si smette di essere irrazionali perché la passione diventa la base della consapevolezza che guida o distrugge un rapporto.»
Sul palco dell’Auditorium però, l’«imperfezione» cantata da Malika, ha ben poco spazio, perché tutto è calibrato, dal suono, alla scena, l’impeccabile band e naturalmente la sua voce sinuosa e intonata che va di pari passo con un look di tendenza: abito a righe corto, giacca nera e stivali col tacco alto nella prima parte, abito nero stile burlesque, con lungo strascico nella seconda parte.
Tra i momenti più suggestivi anche dal punto di vista visivo, ricordiamo quello in cui canta la cover «Long train runnin»: in controluce, su una sedia rossa modello cabaret, esegue una danza ammiccante.
E poi l’inizio della seconda parte del concerto, con lei di schiena al pubblico, che si trucca davanti a uno specchio da diva circondato da lampadine, e canta «The Morns Are Meeker Than They Were», brano-spartiacque tra le due fasi di passione e ragione, di una storia d’amore.
Sorpresa anche al bis, quando coinvolge tutti i settecento spettatori dell’Auditorium in una sfida karaoke sulla canzone «La prima cosa bella».
La scenografia del concerto è essenziale, costituita da pochi elementi, semplici, ma di forte impatto quando vengono inondati da tagli di luce straordinari.
La prima parte si ispirata al musical Chorus Line con un piccolo boccascena illuminato, mentre la seconda è minimale, definita solo dalle quinte laterali di mattoncini bianchi, come le studi televisivi di Canzonissima, negli anni Sessanta, in un elegante bianco e nero.
La scenografia retrò richiama quella anni Cinquanta del concerto di Nina Zilli, che sempre all’Auditorium ha aperto la stagione musicale trentina, lo scorso 8 novembre: non a caso, tutte e due le scene sono firmate dallo scenografo e light designer abruzzese Paolo Fossa Taro.
E a ben guardare, le affinità tra Zilli e la Ayane non si limitano alle scenografie dei rispettivi concerti, ma sono molto più profonde: entrambe trentenni e del segno dell’Acquario, sono molto glamour, dotate di un timbro vocale particolare e con dei look di impatto, tra acconciature elaborate, tacchi a spillo e una predilezione per gli abiti corti a righe e per quelli vintage: Nina Zilli veste Vivienne Westwood mentre Malika Ayane veste Diamante Cavalli.
Sul palco entrambe si muovono tanto e scandiscono spesso il ritmo con pose ben studiate: la gestualità della Zilli è solo più nervosa, mentre quella dell’Ayane è più morbida e rotonda.
Il concerto trentino di Malika Ayane è iniziato con un fuori programma: all’apertura del sipario, la cantante è uscita sul palco insieme a Chris Costa, musicista altoatesino che è stato suo vocalist e chitarrista nel precedente tour.
La cantante lo ha presentato al pubblico, ricordando il loro concerto sul prato ai Suoni delle Dolomiti, la scorsa estate: Chris è quindi sceso in platea per seguire il concerto dall’ultima fila, insieme a Luca Fronza, dj e produttore roveretano.
Chris non passa certo inosservato (foto sotto), ha i capelli biondo platino, sparati ai lati: sembra uno scienziato pazzo o un personaggio dei Simpson, invece è un musicista di talento ed anche autore: per il disco della stessa Ayane ha scritto il brano Mars.
Al termine del concerto lo abbiamo incontrato per conoscerlo meglio, a partire dalla sua pettinatura.
«È merito del mio parrucchiere di Londra – osserva sorridendo – Io sono di Corvara, in Val Badia, e dopo una gavetta in regione, da tre anni vivo a Londra, dove sto preparando il disco Quiet revolution insieme al mio gruppo, i Mood Filter.»
Chris Costa tornò in Italia per lavoro: dopo Malika è andato in tournée con Cesare Cremonini, mentre in questi giorni è a Bolzano per un concerto al Museo della Scienza, e per partecipare, a dicembre, agli «Aperitivi ladini» al Museion, dove parlerà delle tecniche vocali.
Quanto alla sua esperienza artistica e umana con Malika Ayane «un’esperienza bellissima; lei ha una voce incredibile e rappresenta una rara occasione in cui il talento si incontra con un gusto musicale altissimo. Sul palco sembra una diva, ed è meravigliosa perché le viene spontaneo essere così, ma nella vita è una donna sensibile, con un cuore generoso.»
Sandra Matuella
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