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La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino compie dieci anni

Il presidente Sergio Valentini: «Siamo felici della grande partecipazione registrata a questo appuntamento, che ci invita a guardare al futuro»

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Ieri, domenica 12 marzo, presso le Cantine Martinelli di Mezzocorona, la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino ha festeggiato i suoi primi dieci anni.
E lo ha fatto con una festa dedicata ai propri associati – vera anima di questa realtà impegnata a promuovere le eccellenze agroalimentari del territorio – e alle istituzioni che da sempre hanno creduto in questo progetto e vi hanno collaborato.
 
«Siamo felici della grande partecipazione registrata a questo appuntamento – ha commentato Sergio Valentini, Presidente dell’Associazione – che si è rivelata una ottima occasione per incontrarsi, confrontarsi e trovare punti di contatto per future sinergie.
«Un evento che abbiamo voluto dedicare, in particolare, ai nostri soci storici – ha proseguito, – ovvero quelli che ci sostengono fin dall’inizio di questo percorso, che sono oltre 200 su 300 totali.
«Una numerica importante, che premia il lavoro che quotidianamente svolgiamo e il nostro grande impegno.»
 
Presente all’incontro, l’Assessore all’Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento Giulia Zanotelli, che ha ricordato come l’obiettivo di rafforzare il rapporto tra agricoltura e turismo è sicuramente stato perseguito in questi anni ma ci sono ancora molti spazi su cui lavorare, unendo le forze e tracciando il percorso scaturito dal nuovo regolamento sull’enoturismo.
«Nonostante il momento – ha continuato – si rileva comunque molta voglia di investire, in termini di innovazione tecnologica, di processo e di prodotto, segno che il territorio è vivo, forte e ha voglia di guardare al proprio futuro.»
 
«In ultimo, nel ringraziare la Strada del Vino e dei Sapori per il lavoro che sta portando avanti, ha ricordato il progetto di costruzione della Strada del Gusto, che dovrà continuare ad allacciare rapporti con tutte le realtà che ruotano intorno al settore perché “solo uniti riusciremo davvero a far emergere la forza del Trentino anche al di fuori dei confini della provincia.»
La Strada del Vino e dei Sapori del Trentino è frutto della fusione, nel 2013, delle cinque precedenti Strade del Vino nate tra il 2003 e il 2008 sull’onda della L.P. 10/2001.

«Una volontà – come ha ricordato Francesco Antoniolli, che allora contribuì a guidare questo processo insieme agli altri Presidenti delle Strade dei vari territori e ricoprì poi l’incarico per 8 anni di Presidente dell’Associazione unificata – partita dal basso per la necessità di unire le forze e migliorare sempre di più l’offerta del territorio.
«L’auspicio è di andare ancora oltre ed avere, come ha detto l’Assessore, un’unica Strada su tutto il territorio provinciale.
«Un passaggio che non farà perdere riconoscibilità sul territorio ma anzi farà guadagnare capacità di proporsi sia all’interno che all’esterno.»
Del resto, ha concluso «Le Strade del Vino sono nate più di venti anni fa eppure sono un prodotto sempre più attuale in tutto il mondo.»
 

 
A dimostrare la propria vicinanza, anche gli altri fondatori dell’Associazione: da Carlo Filiberto Bleggi, a Paolo Malfer fino a Rosario Pilati, ancora oggi membro attivo del Comitato di gestione centrale in qualità di Vicepresidente.
«Ho vissuto gli anni della crescita – ha raccontato Pilati – e oggi vivo quelli della sinergia con i vari soggetti che ruotano intorno al vino.
«La nostra proposta deve diventare un’altra fondamentale colonna della proposta turistica trentina, accanto a quella della montagna e dei laghi.
«Fondamentale in questo senso – ha concluso – anche il percorso di formazione dei soci che stiamo portando avanti da tempo, orientato ad incrementare sempre di più la conoscenza delle produzioni e la cultura di prodotto.»
 
A conclusione degli interventi, il Senatore Pietro Patton, Presidente del Consorzio Vini del Trentino ha ricordato come la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino abbia saputo dare esempio di quel che vuol dire mettersi in moto e lavorare senza aspettare quello che può venire da altri e l’impegno che ci hanno messo le aziende e la fedeltà all’associazione testimoniano che per ottenere successo bisogna crederci e fare la propria parte.
«Ormai – ha proseguito – la vera sfida del settore non è tanto quella di avere prodotti di qualità, cosa ormai garantita, quanto offrire un’accoglienza adeguata al turista che viene in visita sul territorio, poiché è un elemento che può davvero fare la differenza.»
 
Con una media di oltre 180 giornate evento all’anno, tra quelle organizzate e compartecipate, si fa presto a calcolare il grande dinamismo dell’associazione, che nel corso del tempo ha dato vita anche a format innovativi e molto apprezzati, come gli appuntamenti di DOC-Denominazione di Origine Cinematografica, che abbinavano la degustazione enogastronomica alla visione di un film all’interno delle cantine del territorio, o i Castelli DiVini, che rendevano protagonisti i manieri del Trentino al tramonto, abbinando agli assaggi concerti di musica classica.
Ma anche gli apprezzatissimi Gemme di gusto e DiVin Ottobre, rassegne di iniziative in programma nei weekend di maggio e ottobre per celebrare, rispettivamente, primavera e autunno.
 
Senza dimenticare le progettualità legate al turismo enogastronomico, nate per soddisfare il crescente numero di wine&food lovers in visita sul nostro territorio.
Da qualche anno, infatti, la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino ha lanciato i Viaggi e le Esperienze di gusto: pacchetti vacanza o proposte di una sola giornata – da vivere a piedi, in bici o in treno – che uniscono la visita a realtà produttive con la scoperta di siti culturali e/o naturalistici e le soste in ristoranti e strutture ricettive.
 
In termini di rappresentanza, degli oltre 300 soci, il 26,8% sono cantine, distillerie e birrifici; il 19,6% produttori gastronomici e il 18,7% ristoranti.
Seguono strutture ricettive, enoteche e botteghe, enti, musei e istituzioni e comuni. Il territorio attuale di competenza copre circa 4.000 chilometri quadrati che corrispondono all’80% della superficie provinciale.

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