Rassegna vini piwi, quarta edizione con 148 etichette in gara
Oggi e domani la commissione è impegnata con le valutazioni dei vini resistenti
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Al via la quarta edizione della Rassegna nazionale dei vini PIWI. Oggi e domani alla Fondazione Edmund Mach la commissione composta da trenta esperti degusta e valuta le 148 etichette in gara.
La manifestazione, patrocinata da Piwi International Italia e Consorzio Innovazione Vite, si è aperta con i saluti del direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri, e due referenti organizzativi Marco Stefanini e Andrea Panichi. La cerimonia di premiazione è in programma giovedì 5 dicembre, presso l'aula magna della Fondazione.
Protagonisti della rassegna, che si è guadagnata un posto di rilievo nel panorama delle manifestazioni nazionali a carattere enologico, sono i vini «resistenti» ovvero i vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig).
Grande l'adesione da parte del mondo vitivinicolo italiano come confermano i numeri di questa quarta edizione. I vini concorrono nelle seguenti categorie: vini bianchi, vini da uve bianche sottoposte a macerazione (Orange), frizzanti, Metodo Charmat, Metodo Classico, vini rossi, passiti. I commissari saranno coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna.
Le viti di varietà PIWI sono state selezionate per avere dei caratteri di resistenza naturali alle principali malattie fungine, richiedendo perciò un numero ridotto di interventi fitosanitari. Anche se a livello europeo queste varietà sono ammesse nelle diverse dop, in diverse regioni italiane la loro coltivazione non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino IGT o generico.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari; in Veneto si trova la superficie più ampia, poi in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia e Marche, Piemonte, Lazio e Campania.
Con questo evento la FEM intende valorizzare anche l’attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del Registro nazionale quattro nuove selezioni, grazie alla preziosa collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia.
La storia del miglioramento genetico in FEM ha una lunga data, circa un secolo dai tempi di Rebo Rigotti. FEM ha intrapreso un’intensa attività di selezione genetica finalizzata alla resistenza, realizzando un piano di incrocio sin dal 1987. Oggi si producono circa 35-40 mila semi l’anno suddivisi in circa 100 combinazioni di incrocio.
Questa attività (piramidazione) permette di selezionare genotipi con diversi caratteri di resistenza verso le diverse malattie (oidio, peronospora, marciume nero ecc…).
Per rendere più efficiente la fase di selezione si utilizzano le tecniche di selezione con marcatori dei caratteri di resistenza alle malattie fungine. Oltre a questo obiettivo, FEM vanta un’intensa attività di incrocio anche tra i genitori piramidizzati e le varietà di Vitis vinifera più coltivate in diverse aree nazionali, tra le quali Chardonnay, Sangiovese, Montepulciano, Verdicchio e Schiava.
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