L’assemblea dei soci Cavit approva un grande bilancio 2013/14
Fatturato a 158,5 milioni di euro (+3,7%), risultato netto a 5,6 milioni, buona crescita negli spumanti (+12%) e ulteriore rafforzamento della solidità finanziaria
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Presentati oggi a Ravina di Trento i dati dell'esercizio 2013/2014 di Cavit che evidenziano: crescita del fatturato, miglioramento del risultato netto e una solida posizione finanziaria.
È una ulteriore conferma della strategia di sviluppo intrapresa da Cavit negli ultimi 5 anni che ha portato, oltre a soddisfazione per i soci, una serie continuativa di bilanci positivi.
Durante l’esercizio sono stati confermati gli investimenti in marketing e comunicazione negli USA, con nuovo focus sul Canada a completamento della copertura del mercato nord americano.
Avviati significativi investimenti in Cina, Russia e Giappone, rafforzato il management commerciale e riorganizzata la rete vendita in Italia.
Il fatturato si attesta intorno ai 158,5 milioni di Euro, con un +3,7% rispetto ai 153 milioni del passato esercizio: un ottimo risultato, ottenuto in uno scenario complicato e sostenuto da una crescita sia dell’export (+4,7%), che del mercato interno (+1,1%).
La composizione del fatturato resta fortemente orientata all’export (79%), pur mantenendo nel mercato domestico una buona quota sui prodotti a marchio.
Migliora il risultato netto che raggiunge i 5,6 milioni di euro, rispetto ai 4 milioni dell’esercizio precedente e si rafforza ulteriormente la posizione finanziaria.
La posizione finanziaria netta (PFN) è positiva, circostanza che consente ottime relazioni con le banche e diviene elemento strategico per programmare investimenti ed eventuali operazioni straordinarie in futuro.
Coerentemente con le strategie di crescita pianificate, orientate alla creazione di valore per i soci viticoltori, nell’esercizio è stata perfezionata l’acquisizione della storica casa spumantistica tedesca Kessler.
L’operazione, che è stata condotta in netta controtendenza rispetto al mercato che ha visto diversi brand storici italiani passare in mani straniere in quest’ultimo anno, ha comportato rilevanti vantaggi per la valorizzazione delle uve Chardonnay prodotte dalle cantine socie e sta portando, nei primi 11 mesi, risultati soddisfacenti anche in termini di performance nel mercato di riferimento.
L’impegno di Cavit nello sviluppo del settore spumantistico di qualità trova dimostrazione nella costante crescita degli spumanti sia charmat che metodo classico + 12% sull’esercizio precedente.
Nonostante la vendemmia 2014, in gran parte dell’Italia Settentrionale, sia stata poco generosa, grazie all’esperienza dei viticoltori di Cavit, alla metodologia della vendemmia rigorosamente manuale e alle puntuali indicazione messe a disposizione dei viticoltori dalla Piattaforma Previsionale PICA, l’azienda è riuscita a valorizzare il raccolto e ammortizzare gli effetti negativi del clima.
Con l’obiettivo di studiare e tutelare l’ambiente, nonché di supportare le attività di filiera creando valore per il viticoltore, Cavit continua ad investire nello sviluppo del progetto PICA, che rappresenta oggi la più avanzata piattaforma tecnologica in Italia per l’implementazione di una viticoltura sostenibile e di precisione.
Recentemente è stata sviluppata l’app PICA, che consente all’agronomo di consultare i dati in tempo reale e ricevere le informazioni necessarie per una gestione efficiente della vigna.
Nel prossimo futuro, PICA permetterà anche il monitoraggio della diffusione delle malattie delle piante, nonché l’incrocio delle rilevazioni climatiche con i dati relativi alle caratteristiche del suolo, aumentando ulteriormente le informazioni a disposizione dell’agronomo.
Nel mese di agosto Cavit ha inoltre ottenuto la certificazione OHSAS 18001:2007 per il sistema di gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro, a testimonianza dell’attenzione e sensibilità sempre tenuta nei confronti del mantenimento di alti standard di sicurezza a tutela di tutti i collaboratori.
Questa certificazione va ad aggiungersi alle altre già conseguite e confermate negli anni scorsi, che consentono un «Sistema di Gestione Integrato Qualità-Ambiente» nel rispetto dei più elevati standard ambientali del complesso produttivo, e l’adesione ai due standard Internazionali per le industrie alimentari BRC (British Retail Consortium) e IFS (International Food Standard).
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