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Novità dal «prêt à porter» del Vinitaly 2015 – «La vite è bella»

Questo il playoff della campagna di comunicazione attivata dal Consorzio Vitivinicolo Trentino – Presentato anche il nuovo presidente del Consorzio

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Presentato ai giornalisti il nuovo presidente del Consorzio vini del Trentino, Alessandro Bertagnoli, che sostituisce l’avvocato Elvio Fronza.
Con Bertagnoli sono stati eletti anche i consiglieri di amministrazione: Alfredo Albertini, Vito Armani, Lorenzo Libera, Paolo Endrici, Marcello Lunelli, Bruno Lutterotti, Paolo Malfer, Giorgio Planchenstainer, Fabio Maccari, Luca Rigotti e Andrea Pergher. Una serie di nomi che rappresentano davvero il Vino trentino con la V maiuscola, anche se all’appello mancano i vignaioli del Trentino, che si chiamano fuori.
Nel suo discorso alla stampa, il presidente ha annunciato che i vini del Trentino dovranno essere il riflesso dell’immagine stessa del Trentino, sia in entrata che in uscita, nel senso che le due immagini si dovranno nutrire a vicenda senza commettere errori.
Alessandro Bertagnoli, 47 anni e 3 figli, è titolare dell’Azienda Agricola biologica Stella Rossa di Calliano.
Da otto anni è presidente della Cantina di Aldeno.
Profondamente legato ad una filosofia orientata ad una forte attenzione verso il tema della sostenibilità ambientale, auspica di condividere questa visione con la base sociale del Consorzio che deve lavorare nel segno di una solida compattezza di intenti.
I giornalisti gli hanno rivolto domande per sapere di più sulla spinta della produzione bio. È evidente che l’argomento è centrato e la strada da percorrere è quella giusta.
 

 
Prima ancora che della campagna attivata per promuovere l’immagine dei vini del Trentino, è stata presentato il playoff: «La vite è bella».
Forse è bene spiegare che in una comunicazione pubblicitaria i temi portati avanti sono lo slogan, il sommario e il playoff, il tutto arricchito da opportune immagini.
Anche se a volte è l’immagine stessa a fare da corpo della comunicazione, in realtà è la fortunata combinazione dei vari elementi a far diventare «bella» una pubblicità, dove bella non sta per qualcosa di esteticamente piacevole ma per i risultati che ottiene.
Nel caso del Consorzio vini del Trentino, la portante della comunicazione è data dal vissuto che il territorio trentino riesce a dare di sé. Come dire che il successo dei vini del Trentino è strettamente legato alla fortuna del Trentino turistico.
A questo punto dunque, per una campagna volta a diffondere l’immagine di un Trentino altamente vocato alla produzione di vini di qualità è già posta in essere dall’assessorato al turismo della Provincia autonoma di Trento.
Innestarsi a questa portante significa dunque anzitutto non commettere errori come l’insinuare dubbi (e qui la fronda dei vignaioli non fa certo bene), ma soprattutto accrescere quegli elementi della portante che favoriscono la veicolazione del concetto vinicolo «naturale», lasciateci banalizzare, almeno quanto le Dolomiti e il Lago di Garda.
La scelta di un presidente come Bertagnoli, che sembra addirittura asettico nei suoi gusti alimentari, può essere corretta, anche se il «bio» non rappresenta per ora alcun interesse economicamente rilevante.
Di qui il ruolo del pay off.
«La vite è bella», che richiama in analogia e assonanza il fortunato film di Benigni, è un payoff sottile che esprime quel valore emotivo che la campagna non può dare senza rischiare di uscire dalle righe, e svolge benissimo il ruolo che gli spetta. Il pay off, infatti, è la conclusione. «Soddisfatti o rimborsati?» ci si domanda alla fine di un pranzo. Questo pay off dà la risposta prima che qualcuno ponga la domanda: «La vite è bella», basta saperla prendere.

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