Inaugurazione di Vinilaty 2011 con una novità
Dal 2012 la rassegna apre dalla domenica al mercoledì
Inaugurazione di Vinitaly 2011 con
la mente già proiettata al 2012, quando la manifestazione, che sarà
in calendario dall'1 al 4 aprile, cambierà i giorni di apertura:
non più dal giovedì al lunedì, ma dalla domenica al mercoledì.
La 45ª edizione del più importante salone internazionale dedicato
ai vini e ai distillati registra già alla prima giornata di evento
un'ottima affluenza di operatori professionali, confermandosi la
più grande fiera per il business e la cultura del vino, con più di
4.000 espositori da 23 Paesi su oltre 92.000 metri quadrati
espositivi netti e che con Sol, Agrifood Club ed Enolitech
rappresenta un poker di manifestazioni unico al mondo.
«Vinitaly ridisegna le proprie date - ha spiegato durante la
cerimonia di inaugurazione il presidente di Veronafiere Ettore
Riello. Una scelta importante che amplia le giornate dedicate al
business, ma che intende favorire anche ristoratori, chef e
titolari di wine bar, che beneficeranno di più giorni coerenti con
le loro giornate di chiusura settimanale.»
Presente all'inaugurazione il ministro per le politiche agricole
Saverio Romano, per il quale «Vinitaly rappresenta, fin dalla sua
nascita, un momento fondamentale per il comparto, un'occasione
unica per sottolineare, anche sotto il profilo vitivinicolo, la
centralità dell'Italia a livello internazionale».
Dal punto di vista politico, il ministro ha dichiarato che sta già
lavorando sulla riforma dell'Ocm vino del post 2015.
«Abbiamo un obiettivo chiaro: eliminare la norma che riguarda la
liberalizzazione degli impianti. D'accordo con la Francia non
permetteremo che vengano applicate nuove regole senza fornire ai
produttori e alle filiere adeguate certezze di conservazione di
quel valore di sistema che fino ad oggi ha consentito lo sviluppo
del nostro made in Italy di qualità.»
Riguardo ai diritti di reimpianto, no del presidente della Regione
Veneto Luca Zaia «all'ipotesi di deregulation che l'Unione Europea
vorrebbe applicare. Sarebbe questa una misura - ha spiegato - che
danneggerebbe moltissimo gli operatori del settore».
Nel suo discorso il ministro Romano ha affrontato il tema del calo
dei consumi interni.
«Mai come oggi - ha detto - è necessario pensare tanto all'export
quanto al mercato nazionale, dove la riduzione dei consumati va
affrontata attraverso una comunicazione mirata, che riporti il vino
a quella che è la sua primaria natura di prodotto tradizionale
italiano.»
Sulla comunicazione si gioca, secondo Zaia, «una battaglia di
civiltà per salvare il settore vitivinicolo», che sul tema del
consumo di alcol e sicurezza stradale paga un conto non suo.
«Oggi questo tema - ha detto Zaia - viene sempre più scaricato
sulle spalle dei nostri viticoltori e c'è addirittura chi vorrebbe
portare a zero il limite di alcol per chi guida. Ma se passa questa
idea perdiamo i clienti dei ristoranti. Occorre invece ribadire con
chiarezza che il 98% degli incidenti stradali in Italia non è
causati dall'alcol, ma da ben altre ragioni e sostanze».
L'importanza di un evento come Vinitaly non è circoscrivibile solo
al settore vitivinicolo. Infatti, «Vinitaly è una grande occasione
per tutta la città di Verona, ma anche per la nostra Regione e
l'Italia - ha detto il sindaco Flavio Tosi - La platea
istituzionale presente oggi lo dimostra».
Per questo - ha detto Tosi - «la Fiera di Verona deve continuare a
crescere, anche attraverso le opere che stiamo realizzando. Le
chiavi per la ripresa sono ottimismo, volontà e voglia di crederci.
E il sistema Verona queste chiavi le ha».
D'accordo Giovanni Miozzi, presidente della Provincia di
Verona.
«La Fiera di Verona - ha detto - è il punto di riferimento per
tutte le aziende che investono in un settore fondamentale per la
nostra economia. Un comparto, quello vitivinicolo della nostra
provincia, fondamentale anche a livello nazionale e internazionale,
visto la fama dei nostri vini. Un'eccellenza che diventerà ancora
più forte con l'apertura, a San Floriano, del Polo enologico.»
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