Arriva in Valgardena lo chef pluristellato Antonio Guida
Una cordata (culinaria) al Suinsom il ristorante gastronomico dell’hotel Tyrol
«Suinsom» è il ristorante gastronomico dell’hotel Tyrol, storico raffinato punto di riferimento dell’ospitalità in Val Gardena: «Suinsom», in ladino gardenese, significa “in cima” ed è proprio pensando alle vette delle montagne che il 27 giugno va in scena una cordata speciale: alla scalata dello Chef Alessandro Martellini del Suisom si unisce in cordata l’amico e maestro pluristellato Chef Antonio Guida per un’esperienza sempre più… Suinsom.
In montagna la cordata è un sistema di ascensione in cui gli alpinisti sono legati a una stessa corda, per sicurezza e reciproco aiuto.
Il sodalizio tra i due Chef ha inizio nel 2002 all’Hotel Il Pellicano di Porto Ercole, anno in cui Alessandro Martellini si unisce alla squadra di Antonio Guida, maestro sensibile e sapiente che lo accompagnerà al perfezionamento e alla definizione della sua arte culinaria.
La cima è il punto più alto, il traguardo di un percorso spesso non privo di difficoltà, ma il cui raggiungimento ripaga di tutti gli sforzi.
È il punto da cui si gode della vista più bella, il luogo dove sognare nuove vette da scalare, la partenza verso nuovi orizzonti e nuove sfide” affermano Bibiana & Maurizio Micheli, proprietari dell’hotel Tyrol, lieti di collaborare con lo chef Antonio Guida.
L’esperienza maturata da Alessandro lo porta nel 2017 alla guida del SUINSOM, nuovo ristorante fine-dining del Tyrol a Selva di Val Gardena, che si pone come punto di incontro tra innovazione, creatività e la tradizione di un luogo mitico, dominato dallo spirito della Montagna.
E proprio qui, tra le montagne della Val Gardena, si incrociano nuovamente i sentieri dei due Chef, uniti per rendere ancora più memorabile e intensa l’esperienza al SUINSOM.
Il menu si arricchisce infatti di due piatti leggendari firmati Antonio Guida, quale omaggio ai tanti anni passati insieme in cucina e di alcune portate perfezionate a quattro mani, come ad esempio i «pici verdi con ragout d’agnello, tartare di manzo e di seppia».
L’ambiente intimo e rilassato del ristorante, l’esclusiva stube con legni di circa 200 anni fa e l’amore per ogni singolo dettaglio, sorprendono gli ospiti in un viaggio senza tempo tra tradizione e modernità.
Una vera esperienza d’alta cucina, ad alta quota.
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