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Dolci piemontesi: i 5 dolci tipici più buoni del Piemonte

I gianduiotti, i brut e bon, i krumiri, i bunet, i cioccolatini Venchi, i baci di dama...

Non sempre il Piemonte viene ricordato per la sua pasticceria, eppure è la patria del cioccolato in Italia, arrivato qui già nel 1.560, quando Emanuele Filiberto di Savoia, in occasione del trasferimento della capitale del Regno a Torino, offrì a tutta la città una tazza di cioccolata calda.
Furono dei commercianti torinesi a portare il cioccolato in queste zone e ancora oggi è l’ingrediente principe di molti dolci.
Peraltro è bene ricordare che buona parte del cioccolato prodotto oggi in Italia è a completo appannaggio di aziende nate proprio in Piemonte.
Si possono ricordare, ad esempio, i ben noti cioccolatini piemontesi Venchi, i gianduiotti, fatti oggi con i migliori ingredienti, come avveniva un tempo.

 
 I gianduiotti  
Partiamo con i famosi cioccolatini piemontesi, i gianduiotti, prodotti quasi esclusivamente in Piemonte o nelle regioni limitrofe. Il re dei cioccolatini è a base di pasta di cacao, zucchero e nocciola tonda gentile, che un tempo era coltivata esclusivamente in Piemonte.
Come si sa, si tratta di cioccolatini a forma di barchetta che oggigiorno sono famosi e apprezzati in tutto il mondo.

 Il bunet, dolce piemontese per eccellenza 
Il bunet potrebbe sembrare un classico budino al cioccolato, ma è qualcosa di più. Si tratta infatti di un buon budino, fatto con ingredienti classici e con aggiunta di cacao, oltre che di liquore, solitamente rum.
Gli amaretti però sono l’aggiunta sfiziosa, che conferisce al dolce un gusto unico ma anche una consistenza particolarmente piacevole.
Per i bambini il liquore si può completamente omettere.
 
 Dolcetti per tutti i gusti  
Praticamente ogni città piemontese ha un biscotto tipico, dai poco noti bicciolani di Vercelli per arrivare ai molto più conosciuti krumiri di Casale Monferrato, per passare ai biscottini di Novara o alle margheritine di Stresa.
Il fatto che si tratti di ricette tradizionali lo si comprende subito dagli ingredienti, solitamente molto semplici e «banali»: zucchero, uova e farina, burro solo in alcuni casi.
Gli aromi aggiunti, dallo zucchero in granella alla scorza di limone, caratterizzano i diversi dolci.
 
 I brutti ma buoni  
Sono detti brut e bon in piemontese e in effetti oggi si fanno in molte regioni d’Italia, sembra però che proprio in Piemonte abbiano avuto origine.
Si tratta di albume d’uovo montato, cui si aggiungono mandorle tostate in granella, da cuocere poi in forno.
Il risultato è sorprendente per gusto e aspetto, che come dice il nome non è propriamente bello.
Perché la granella di mandorle conferisce al composto un aspetto disordinato e il colore marroncino ricorda un poco i biscotti bruciacchiati.
Il sapore però non lascia dubbi: ottimi già da soli, meglio se accompagnati da un buon cioccolatino.
 
 I baci di dama  
Anche qui possiamo ricordare che in varie città italiane si preparano i baci, per esempio i baci di Romeo e i baci di Giulietta che si preparano a Verona.
Nella versione piemontese, preparata tradizionalmente a Tortona, i baci si preparano incollando con del buon cioccolato due biscottini con farina di mandorle, burrosi e friabili.
Solitamente a Tortona si preparano biscottini piccoli, in modo che il bacio di dama si possa gustare in un sol boccone, magari con un bicchierino di vino passito.

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