Un salvagente alla decisione di Erdogan contro le donne
A dieci anni dalla firma della convenzione di Istanbul, la Turchia si tira fuori: «Minaccia i costumi islamici tradizionali e incoraggia il divorzio e l’omosessualità»
Il presidente Erdogan sto coprendo il più velocemente possibile tutto ciò che il fondatore della moderna Turchia, Mustafa Kemal Atatürk, aveva scoperto alla fine della Prima guerra mondiale.
Era stato un presidente illuminato, che aveva deciso di iniziare la modernizzazione del suo Paese introducendo l’alfabeto occidentale. Poi aveva proseguito lavorando sulle migliaia di incongruenze di uno stato la cui amministrazione e le cui tradizioni risalivano al medioevo.
Sembrava che anche Recep Tayyip Erdoğan ne volesse seguire le tracce, ma poi si è pian piano involuto nella figura del sultano d’altri tempi.
Basti ricordare cosa ha combinato dopo il fallito colpo di stato, allorché arrestò centinaia di giornalisti non allineati alla sua politica. Senza parlare dei burocrati incarcerati perché sospettati di infedeltà.
Ci si era illusi che Erdogan volesse nuovamente virare verso il terzo millennio allorché aveva ospitato la firma della Convenzione di Istanbul del 2011 contro la violenza sulle donne, ma ecco che oggi arriva il colpo di grazia.
Improvvisamente, con un decreto firmato nella notte, ha abrogato la convenzione in Turchia, «poiché essa minacciava i costumi islamici conservatori e incoraggiava il divorzio e l’omosessualità, minando la famiglia tradizionale».
Parole sue.
Almeno 300 donne sono state uccise in Turchia l’anno scorso e 171 donne sono state trovate morte in circostanze sospette, secondo la piattaforma «We Will Stop Femicide».
L’OMS ha dichiarato che quasi il 40% delle donne in Turchia subisce violenza per mano dei propri partner, rispetto a circa il 25% in Europa.
Detto in parole povere, - ci si perdoni il linguaggio - è bene che in famiglia l'uomo tratti la donna con la dovuta durezza, altrimenti va tutto a puttane.
Insomma, il nostro slogan-ossimoro si conferma sempre più vero: più il mondo cambia e più resta uguale.
L'unico lato positivo è che la Turchia si sta allontanando sempre di più dall'Europa e il sangue veneziano che scorre nelle mie vene esulta.
Intanto non ci resta che gettare ancora una volta il salvagente alla barba di Erdogan - come vuole lo spirito della nostra rubrica - per non annegare in questo mare di cazzate.
GdM
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