Il salvagente a chi confonde le quote rosa con i femminicidi
Lo svarione del Comitato per la Promozione dell’imprenditoria Femminile di Trento
I nostri lettori sanno che il nostro giornale ha sempre considerato le donne esattamente per quello che valgono e non per il genere cui appartengono.
Per questo tra i nostri collaboratori ci sono più femmine che maschi.
Forti di questo comportamento ci siamo sempre permessi di criticare le associazioni femminili trentine quando escono dai binari del buonsenso.
Oggi è la volta del Comitato per la Promozione dell’imprenditoria Femminile di Trento, che ha fatto uno svarione.
Ha diramato un comunicato in cui esprime soddisfazione per i passi avanti fatti dalla Camera di Commercio, e questo è stato apprezzato e recepito dalla nostra redazione, che lo ha pubblicato.
Ma poi, per sottolineare l’importanza dell’azione svolta a favore delle donne, aggiunge questo capoverso:
«I recenti fatti di cronaca nera locale riguardanti il fenomeno femminicidio, la mancata applicazione della doppia preferenza di genere, purtroppo evidenziano che in Trentino sono ancora molti i passi necessari per raggiungere una maggiore sensibilità verso le tematiche di genere.»
Assimilare il femminicidio al problema delle quote rosa è dannoso, prima ancora che fuori tema, perché dimostra che non si è in grado di discernere le dimensioni e la portata dei problemi.
E dato che l’attività svolta dal Comitato è proprio di natura culturale, lo riteniamo meritevole del nostro «salvagente», ideato per non annegare in questo mare di cavolate.
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