Il salvagente a chi affronta la Valdastico dalla parte sbagliata
Si profila uno scontro istituzionale che non porta da nessuna parte, quando invece ci sono già parecchi fronti da chiudere
Pare dunque che lo Stato abbia
inserito nella finanziaria 2011-2012 anche la realizzazione della
Valdastico, togliendo alla Provincia autonoma di Trento il «diritto
di veto», quando invece ci sono precise norme di attuazione dello
Statuto che presuppongono che ci siano accordi tra Provincia e
Stato alla base di questioni di questo tipo.
Noi siamo sempre stati favorevoli al completamento della
Valdastico, sia perché ridurrebbe i consumi di carburante a chi
deve percorrere il tratto Trento Venezia o viceversa, sia perché un
maggiore collegamento con i vicini mercati veneti farebbe da
calmiere ai mercati trentini.
Ma di fronte alla possibilità che lo Stato possa compiere una
violenza contro la nostra autonomia, tale da portare tutti davanti
alla Corte Costituzionale, siamo disposti a rinunciarvi.
Per contro, insistiamo affinché la Provincia autonoma di Trento
affronti la problematica nell'ottica del «do ut des».
Ricordiamo che sul tavolo ci sono anche il rinnovo della
concessione dell'Autobrennero e la disponibilità degli
accantonamenti per la realizzazione del Traforo del Brennero.
Quello che conta, lo ricordiamo, sono i risultati.
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