Il salvagente ai gufi della squadra azzurra di calcio
Dal ministro che invita i giocatori a tagliarsi lo stipendio, al presidente FIGC che nomina il nuovo CT la vigilia della partenza
Non abbiamo niente contro Abete, sia
ben chiaro, sia perché deve comunque fare il suo lavoro, sia perché
se ne intende certamente meglio di noi in questioni tecniche.
Certo però poteva attendere la fine dei campionati mondiali di
calcio, prima di comunicare al mondo che l'era Lippi era
finita.
Suona molto come un «voglio pararmi il culo», non si sa mai…
Dal canto suo, il ministro Calderoli poteva essere ministro
anzitutto ed evitare di esprimersi su questioni finanziarie che non
dipendono assolutamente dalla politica, come gli stipendi dei
giocatori. Oltretutto che uno stipendio alto genera maggiori
entrate fiscali.
In secondo luogo, poteva esprimersi come ministro di tutti gli
Italiani e augurarsi che la nostra squadra potesse, se non vincere,
piazzarsi ai massimi livelli.
Anche il pubblico, se è vero quello che riportano i nostri colleghi
di settore, sembra piuttosto maldisposto contro gli azzurri di
calcio.
Il motivo lo ignoriamo. Di certo però si irrita la gente che di
calcio non se ne intende e che si aspetta solo di assistere a uno
spettacolo agonistico sempre più bello e avvincente.
Eppure, per lasciare i nostri ragazzi sereni e togliere tensione a
Lippi, basterebbe fargli sapere che quello che conta non è tanto
vincere, quanto avere tutto il Paese che li sostiene...
Ma forse ci sbagliamo noi. Fare gli auguri, dicono gli esperti in
cabale, porta male. Per questo si dice «in bocca al lupo" anziché
buona fortuna.
E in pratica le esternazioni di Abete e di Calderoli potrebbero
fungere da «lupo» e da «balena».
E dato che alle espressioni negative (sempre secondo gli esperti)
si deve dare una risposta adeguata, gli interessati hanno fatto
bene a rispondere (e garbatamente): almeno loro non hanno perso le
speranze.
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