Il salvagente al Sindacato Autonomo della Polizia Penitenziaria
«Quanto saranno i sindacati a costruire le carceri, potranno farle come vorranno. Per il momento così non è.»
Il sottotitolo riporta testualmente
l'intervento fatto oggi dal Presidente in occasione della
conferenza stampa del venerdì, rispondendo a un collega che gli
chiedeva di commentare le battute di un sindacalista del Sinappe
(Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria).
«Sono indignato che in questo Paese qualcuno trovi da ridire su un
carcere fatto come si deve, - ha aggiunto - cioè con i crismi
europei, rispettando il principio per cui i detenuti sono persone
da recuperare e non da mantenere nel degrado e nell'indigenza.»
Dellai era proprio seccato che l'esponente del Sinappe, giunto a
Trento per prendere visione del nuovo carcere e delle problematiche
legate al suo funzionamento, abbia trovato qualcosa da ridire sugli
«sprechi» di alcuni particolari infinitesimali e non abbia trovato
una sola parola per la qualità della vita che la nuova struttura
garantirà sia ai detenuti che al personale carcerario.
«In un momento in cui il decoro nelle carceri italiane è ben al di
sotto della soglia minima di vivibilità stabilita dalla legge (e
invocata dalla civiltà) - continua Dellai - c'è qualcuno che si
lamenta della esagerata qualità del nostro carcere.»
«A parte che la Provincia ha avuto ben poco da dire sia in sede di
progetto e di realizzazione, che sull'arredo interno, - ha
proseguito - è fuori dubbio che un carcere nuovo non possa e non
debba nascere già al di sotto degli standard imposti dalla legge (e
sistematicamente violati in tutto il Paese).»
Il sindacato si è lamentato anche di altri aspetti, tra i quali la
previsione che il carcere femminile di Rovereto non sia destinato
ad essere trasferito (almeno per il momento, ma non è neppure
all'ordine del giorno) nella nuova struttura penitenziaria di
Gardolo.
«Il carcere di Spini è stato fatto nella logica di comprendere
entrambe le strutture esistenti in Trentino. - Ha continuato
Dellai. - Il puro e semplice ragionamento sulle economie di scala
dovrebbe portare a questa logica. Ma se il Dipartimento Carcerario
non vuole trasferire il carcere di Rovereto a Spini, non sappiamo
cosa farci.»
«Il nostro disappunto - ha concluso il Presidente - sta nel fatto
che finché le vecchie carceri sono occupate, non possiamo
abbatterle per costruire nuovi centri giudiziari in grado di
raggruppare in un'unica sede tutti gli uffici.»
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