Salvagente all’interesse suscitato dall’assassinio di Sarah Scazzi
Boom di ascolti per le notizie legate al delitto di Avetrana Quarto grado è stato seguito da 4.665.000 telespettatori
Come aveva detto il Procuratore
della Repubblica di Trento, Stefano Dragone, la gente ha bisogno di
spettacolarizzare il trionfo della giustizia.
E questo non solo oggi, dato che in passato le esecuzioni capitali
in pubblica piazza richiamavano gente da tutte le città vicine e
oltre.
Resta il fatto che c'è da restarne davvero colpiti, perché anche
oggi richiama milioni di spettatori. Niente più pubblica piazza, la
televisione è più comoda.
Il programma Quarto grado ha quasi vinto la gara degli
ascolti TV della serata, venendo battuto per un soffio da «I
Migliori Anni», che ha ottenuto 4.728.000 telespettatori con il
20,69% di share, contro i suoi impressionanti 4.665.000.
Il conduttore Salvo Sottile ha dato in diretta la notizia del fermo
della cugina Sabrina, indagata per concorso in omicidio e sequestro
di persona, al fratello di Sarah Scazzi, Claudio, in collegamento
dalla sua casa di Avetrana.
Ovviamente la gente non sapeva che sarebbe avvenuto un colpo di
scena, quindi era incollata davanti al televisore solo per sentir
parlare ancora una volta della povera vittima e dell'orco zio.
La scorsa settimana a Chi l'Ha Visto? era stata Federica
Sciarelli a dar la notizia della confessione dell'omicidio da parte
di Michele Misseri in diretta alla madre di Sara, scatenando
polemiche. Anche in quel caso nessuno poteva immaginare il colpo di
scena.
Che dire di fronte a questo enorme interesse dimostrato dalla gente
verso i più torbidi fatti di sangue?
Forse avrebbe ragione Dragone a dire che la gente è attirata dalla
spettacolarizzazione della Giustizia, se non fosse che stavolta non
è andato in diretta un processo, ma l'evolversi dei fatti.
Quindi si tratta di spettacolarizzazione della cronaca.
Chissà che cosa muove la gente a seguire con tanto interesse (sano
o morboso che sia) i fatti più brutti che la vita ci riserva.
Aeva dunque ragione Murphy a dire che «la natura ci ha fatti in
grado di sopportare le disgrazie… degli altri».
È un po' come essere rientrati in casa poco prima dello scoppio di
un temporale. «Siamo salvi», si pensa, godendoci il calduccio
mentre fuori si scatena l'inferno.
Insomma, siamo all'ancestrale legge del branco, che
funziona così. Diecimila pesciolini, quando vengono attaccati dagli
squali, stanno vicini vicini. Lo squalo ne mangia di più, ma la
maggior parte dei pesciolini se la cava.
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