Il Salvagente all’ennesimo mistero della Repubblica Italiana
Berlusconi indagato a Milano per l'ipotesi di concussione e prostituzione minorile commessi in provincia di Monza
Difficile non pensare che ci sia un
accanimento giudiziatio nei confronti di Silvio Berlusconi, vedendo
la Procura della Repubblica di Milano indagare il premier per
ipotesi di reato commessi nella provincia di Monza.
Ma vediamo i fatti.
La Procura di Milano ha iscritto Silvio Berlusconi nel registro
degli indagati con l'ipotesi di reato di «prostituzione minorile» e
«concussione».
I fatti si riferiscono all'episodio accaduto nella notte tra il 27
e il 28 maggio dello scorso anno, quando Berlusconi si era
adoperato per affidare alla consigliera regionale lombarda Nicole
Minetti l'allora 17enne Karima El Mahroug, marocchina detta
Ruby, che era scappata da una comunità per minori.
L'interessamento, secondo la Procura, configurerebbe il reato di
concussione perché Berlusconi avrebbe abusato della propria
posizione per far ottenere alla ragazzina un ingiusto
beneficio.
Il reato di prostituzione minorile invece, sempre secondo la
Procura, si configurerebbe perché premier avrebbe pagato (o
comunque lusingato con altro beneficio economico) la ragazzina per
avere rapporti sessuali.
Nell'insieme, Berlusconi rischierebbe fino a un totale di 15 anni
di galera.
Gli avvocati di Berlusconi contestano anzitutto la competenza della
sede della Procura, perché l'ipotesi di reato si riferisce a fatti
accaduti (secondo lo stesso assunto dell'accusa) ad Arcore, che è
competenza del tribunale di Monza. E, guarda caso, la meno
smaliziata Procura di Monza non ha rilevato alcuna ipotesi di
reato.
Quindi negano decisamente ogni addebito.
Ricordano inoltre come si tratti della stessa metodologia di
comunicazione per tempi e metodi sempre usata per screditare il
premier con l'avviso di garanzia.
Da parte sua Berlusconi ironizza, dicendo che si aspettava un
attacco entro una settimana dalla sentenza della Corte
Costituzionale sul «Legittimo impedimento».
«Mi lo aspettavo tra una settimana, - ha detto - ma i magistrati
non hanno resistito e mi hanno attaccato entro le 24 ore.»
Per la verità, i magistrati di Milano lo hanno iscritto nel
registro degli indagati già dallo scorso 21 dicembre. Il che vuol
dire che hanno atteso davvero la sentenza della Consulta per
comunicarlo all'interessato. E forse è stato corretto così.
Inoltre, la Procura vuole ottenere il processo con rito immediato e
saltare la fase dell'udienza preliminare. Per chiederlo, serve
l'evidenza della prova, che secondo gli inquirenti sarebbe più che
palese.
Berlusconi ha in corso oltre cento processi a carico e le sentenze
finora lo hanno sempre visto assolto.
Tutto è possibile, sia ben chiaro, ma i numeri fanno pensare delle
due l'una: o Berlusconi è l'uomo del Guiness dei Primati, oppure i
magistrati ce l'hanno davvero con lui.
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