Doppiamente clamorosa la vicenda di Strauss-Kahn: torna libero
Secondo gli investigatori la presunta vittima è inattendibile. Il salvagente vada a lei e ai colpevolisti di comodo
Quando Dominique Strauss Kahn venne
arrestato, l'esprimersi a suo favore, appellandosi al principio che
nessuno è colpevole finché non si dimostra il contrario, avrebbe
attirato le ire del mondo intero, che evidentemente è composto da
gente moralmente ineccepibile e assolutamente in grado di lanciare
non solo la prima pietra ma anche tutte le altre.
Oggi risulta che gli investigatori della Procura di New York
avrebbero raccolto abbastanza materiale probatorio per mettere in
dubbio la credibilità della presunta vittima di Strauss Kahn.
Rapporti con persone solitamente portate a questo genere di ricatti
e un conto corrente insolitamente ricco per una cameriera ai piani,
sono solo i più evidenti elementi raccolti a discarico
dell'imputato.
Il quale oggi è stato scarcerato dai domiciliari e, per quanto gli
sia stato fatto divieto di lasciare il Paese, gli sono stati
restituiti anche i 5 miliardi di cauzione che aveva dovuto
depositare per avere la libertà su cauzione.
Non sfuggirà a nessuno che la fuga precipitosa, che all'apparenza
lo accusava, in realtà era una reazione all'intuizione di essere
caduto vittima di una trappola.
Vanno resi invece gli onori alla moglie, che ha sostenuto tutte le
conseguenze del caso, quando tutt'oggi risulta essere l'unica
persona effettivamente tradita da Dominique.
Ma la cosa che più scatta all'evidenza è che le prove della sua
presunta innocenza sono emerse solo dopo la sostituzione di Strauss
Kahn alla presidenza del Fondo Monetario Internazionale.
Naturalmente siamo positivi e non vogliamo pensare che la trappola
sia scattata a livelli tali da rendere plausibile il complotto
internazionale, ma all'uomo della strada sarà difficile impedire di
trarre conclusioni meno ponderate.
La cosa bella, per contro, è che è stata la stessa Procura a
svolgere indagini per stabilire la verità anziché per incastrare il
sospetto. Chapeau! Tanto di cappello.
Non sappiamo quanto questo possa accadere anche nel nostro Paese,
dove moralisti e immoralisti sono sorti secondo le scuole di
pensiero politiche più comode da respingere o da condividere.
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