Il salvagente a coloro che contrastano il Giro della Padania
Comunque la si voglia vedere, non si tratta dell'espressione di un'opposizione politica, ma di un puro atto di intolleranza
Francamente, non ci è mai entrata in
testa l'idea di una Padania come stato. È un concetto mai
rappresentato dalla storia, mai confortato dalle tradizioni, mai
suggerito dalla convenienza.
La nostra idea è che si tratta solo di un concetto egoistico che
vuole impedire ai cugini meno ricchi di venire a tavola con
noi.
Questa è un'opinione, per cui non è sindacabile, almeno quanto non
lo è quello opposto della Lega.
Ma le azioni che sono state intraprese contro il Giro della
Padania sono inaccettabili.
Impedire a una qualsiasi associazione (politica o meno che sia) di
svolgere una legittima attività è pura intolleranza.
Concetto questo che è ancor più avvalorato dal fatto che
l'associazione in questione (politica o meno che sia) ha messo in
campo una competizione sportiva, che per definizione è al di fuori
delle parti.
Questi atti di teppismo attivati contro il Giro della
Padania sono contrari a qualsiasi cultura contemporanea
condivisa. Per questo ci indignano.
Noi non andremo a vedere una tappa del Giro della Padania, ma ne
difenderemo sempre la sua legittimità.
Anzi, dato che non abbiamo mai dato spazio a Miss Padania
sul nostro giornale per motivi di interesse editoriale, annunciamo
che la prossima volta - se la direzione di Miss Padania ce
lo permetterà - noi daremo spazio alle selezioni finali.
Per quanto possa sembrare irriverente agli oppositori, è una
questione di cultura prima ancora che di liberà.
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