«Giro della Padania»: confermiamo la condanna dell’intolleranza
Pubblichiamo un messaggio giunto in redazione, che ci offre lo spunto per chiarire meglio la nostra posizione
Come ci aspettavamo, l'articolo pubblicato nella rubrica «Il Salvagente» contro l'intolleranza dimostrata nei confronti del Giro ciclistico della Padania(vedi), ha suscitato molte reazioni.
Di tutti i messaggi giunti in redazione, pubblichiamo quello di Edda, che sembra quello più equilibrato e per questo adatto a spiegare meglio il nostro concetto.
Edda ha scritto:
«Non condivido chi ha compiuto azioni pericolose o violente contro una manifestazione politica celata sotto le vesti di manifestazione sportiva; condivido le manifestazioni di dissenso non violento che sono state fatte; non condivido il contenuto del vostro articolo. Non posso essere d'accordo con chi predica violenza, ignoranza, intolleranza, razzismo, tutela degli evasori e molto altro come sta facendo quella parte politica.»
Gentile signora Edda,
Rispettiamo la sua idea perché si tratta di un'opinione e come tale sta alla base di qualsiasi vita democratica.
Non ci riconosciamo nel pensiero della Lega, come non ci riconosciamo nel pensiero di altri partiti. Il nostro giornale fa il possibile per essere equidistante da tutti.
Ma una cosa è certa e inopinabile. L'intolleranza non fa parte della nostra cultura perché è l'anticamera di quella violenza, ignoranza, intolleranza e razzismo, che lei stessa dichiara di non accettare.
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento