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Il sindaco all’Aquila Basket, «Grande in campo e nel sociale»

La riconoscenza alla squadra che ha regalato alla città un anno di grandi emozioni

Il mondo dello sport trentino non smette di emozionare in questa stagione ricca di successi, con un’Aquila Basket accolta ieri al parco delle Albere dall’affetto di una folla di tifosi e oggi ricevuta nella sala Falconetto di palazzo Geremia per la consegna della targa all’allenatore Emanuele Molin da parte del sindaco Franco Ianeselli e dell’assessore allo Sport Salvatore Panetta.
«Con riconoscenza e gratitudine, la città di Trento», un omaggio e un ringraziamento al grande lavoro compiuto in questi sei anni dal coach, che ha annunciato questa mattina la sua decisione di lasciare la squadra.
 
«Lele, ci hai costretti ad un’impresa» ha affermato scherzosamente il sindaco Franco Ianeselli «Preparare la tua targa in poche ore non è stato facile, ma l’Amministrazione ha superato anche questa sfida».
Rivolgendosi poi a tutta la squadra, il primo cittadino ha aggiunto: «Devo ammettere che io sono proprio tifoso dell’Aquila Basket, alle vostre partite vengo sempre volentieri e anche quest’anno ho visto tante cose belle. Matteo, le tue lacrime al termine dell’ultima partita sono state importanti per la città, c’erano dentro attaccamento alla maglia e amore per Trento, portali sempre nel cuore. In te abbiamo visto un grande campione».
 
Il sindaco ha poi fatto cenno anche all’importanza di dotare la città di nuove strutture per lo sport, che saranno il frutto di un lavoro d’intesa tra Comune e Provincia: «Quello che oggi serve alla città sono le palestre, luoghi dove allenarsi e vivere la socialità dopo la scuola, una sorta di oratorio 4.0. Poter contare su una società come la vostra in questo percorso per noi è fondamentale, perché l’impegno della fondazione Aquila Basket e dei giocatori si sente non solo in campo, ma anche fuori».
 
Si è complimentato per il grande lavoro della squadra e della fondazione anche l’assessore allo Sport Salvatore Panetta, che ha ringraziato così la squadra: «È una società amata da tutta la città e da tutta la provincia. Di questa stagione rimane l’immagine bellissima al parco delle Albere con i giocatori abbracciati dai tifosi, un esempio di semplicità e umiltà che dimostra come questi campioni vivano davvero la città. Il coach Molin se ne va, ma lascia dietro di sé un’importante eredità per la squadra e per Trento».
 
Non è mancato il saluto commosso dell’allenatore Molin, che ha rivolto il proprio pensiero alla città e alla fondazione: «È una giornata speciale, da oggi potrete chiamarmi solo Lele e non più coach. Tra le difficoltà che ognuno di noi può avere, dai giocatori ai fisioterapisti, abbiamo lavorato intensamente per dare l’immagine di una squadra che non si definisce solo in base a un numero sul tabellone, ma soprattutto per quello che rappresentiamo a livello valoriale. Oggi saluto una squadra che mi ha dato tantissimo, una squadra encomiabile che anche in questo finale di stagione ha saputo concretizzare davvero i nostri valori. Porterò con me per sempre il saluto del pubblico di ieri sera, un saluto che riconosce tutto quello che i ragazzi hanno compiuto e che il club ha trasmesso loro. Chi lavora nel mondo dello sport è molto fortunato, perché ogni giorno scende in campo facendo ciò che ama e lavorando per fare del proprio meglio e noi oggi ringraziamo Trento per tutto quello che fa per la fondazione».
 
Anche il capitano Toto Forray ha confermato che si è appena conclusa una stagione impegnativa, fatta di alti e bassi, ma vissuta con la voglia di fare bene: «Penso che le persone abbiano apprezzato il desiderio di rappresentare anche la città, un aspetto molto importante per noi. Adesso riposiamo qualche mese, ma è solo per ricaricare le pile per la prossima stagione».
 
Non meno calde le parole del presidente Luigi Longhi, che ha ricordato il grande sforzo compiuto dai giocatori e da tutto lo staff: «Emanuele ha lavorato in maniera esemplare per Aquila Basket, incarnando in maniera pulita i nostri valori. La squadra continuerà a lavorare per essere all’altezza delle aspettative della comunità, di cui ci sentiamo parte integrante non solo come sportivi, ma anche come cittadini».
Al termine della cerimonia Longhi ha regalato al sindaco un pallone da basket autografato da tutti i giocatori.

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